Nuova Iside, l’armatore Raffaele Brullo esce dal processo. Archiviata la sua posizione

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È stata archiviata la posizione di Raffaele Brullo, l’armatore della petroliera “Vulcanello” che nel maggio del 2020 avrebbe provocato lo speronamento e l’affondamento del  peschereccio terrasinese “Nuova Iside”. I tre membri dell’equipaggio Matteo, Giuseppe e Vito Lo Iacono, morirono in mare e vennero ritrovati in giorni e luoghi diversi. L’ultimo addirittura in Calabria, sulla spiaggia di san Ferdinando, alcune mesi dopo. L’archiviazione dell’armatore è stata comunicata alla società Augusta 2 proprietaria della petroliera Vulcanello M. Il Gip di Roma ha accolto la richiesta della Procura e ha archiviato la posizione di Raffaele Brullo. Anche il tribunale del riesame e la cassazione avevano espresso lo stesso giudizio sulla non colpevolezza dell’armatore.

Il processo è comunque entrato  nel vivo. Davanti alla IV sezione penale del tribunale di Palermo sono stati esaminati alcuni testimoni. Molti i dubbi sono stati sollevati in relazione all’individuazione sul radar della Vulcanello del target ritenuto dalla Procura rappresentativo del motopeschereccio che, oltre a comparire solo in prossimità della petroliera, scompare a più riprese dallo stesso radar. I legali degli imputati hanno anche smentito la circostanza che tra le 22.38 e le 23.02 del 12 maggio 2020, orario presunto della collisione, sulla plancia della Vulcanello non fosse presente alcuno degli ufficiali imbarcati.  Di tutt’altro tenore invece la tesi ovviamente dell’accusa: “Ci sono dei dati scientifici incontrovertibili – commenta l’avvocato Cinzia Pecoraro, tra quelli nominati dalle parti civili al processo – che supportano la tesi accusatoria. Dalle immagini dei radar si vede chiaramente la collisione”.