Bufera sull’ AST, arrestato direttore generale e interdetti diversi funzionari

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Un’inchiesta della Guardia di Finanza ha travolto l’Azienda Siciliana Trasporti, società partecipata della Regione. Appalti truccati, favori, assunzioni pilotate dalla politica e anche il progetto di creare una compagnia aerea, stoppato poi dalla giunta regionale, sarebbe stato occasione illecita di lucrosi affari. Su richiesta della Procura della Repubblica è finito così agli arresti domiciliari il direttore generale Ugo Fiduccia mentre per l’ex presidente Gaetano Tafuri è scattata l’interdizione dai pubblici uffici per un anno. Le Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno piazzato telecamere e microspie nelle stanze dei vertici dell’AST che ammettevano, senza sapere di essere intercettati, di avere falsificato parte dei bilanci. Ai sedici indagato il gruppo dei pm coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, contesta a vario titolo diversi reati: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato.

I vertici dell’AST, secondo l’accusa, erano in affari  con alcuni imprenditori e così avrebbero gestito in maniera illecita la gara per l’approvvigionamento di pneumatic, l’acquisto di autobus aziendali, l’affidamento dell’incarico di revisore contabile e le fasi di startup della compagnia aerea. Le indagini del Gruppo tutelate spesa pubblica hanno riscontrato anche un’ipotesi di truffa aggravata commessa dai referenti della società aggiudicataria del servizio di biglietteria elettronica, la “Officine del turismo srl” per un valore complessivo: 3,2 milioni di euro. La società avrebbe falsificato la documentazione, non avendo i requisiti per vincere il bando. Quello che è stato scoperto è “un collaudato modus operandi illecito – ha detto il comandate provinciale della Guardia di Finanza, generale Antonio Quintavalle Cecere – posto in essere dai vertici della società gestita come se fosse un’azienda privata”. “Impegno preciso della Guardia di Finanza – aggiunge il colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria – è la tutela dei bilanci degli enti pubblici al fine di evitare usi distorti di risorse che incidono negativamente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini”. Oltre a Fiduccia e Tafuri sono indagati altre 14 persone. Sette hanno ricevuto l’interdizione per 12 mesi a svolgere la professione, il pubblico servizio o a contrattare con la pubblica amministrazione.