In merito al contenuto dell’articolo “IPAB Mangione di Alcamo, decreti ingiuntivi firmati dagli ex direttori”, pubblicato ieri, 30 giugno 2025 sulla nostra testata, i legali incaricati di Giovanni Cancemi e di Mario Ferrara replicano puntualizzando: “si chiarisce che il sig. Cancemi non ha mai ricoperto la qualità di direttore, né di dirigente”. E che quindi Cancemi al pari di tutti gli altri dipendenti, subiva le direttive del CdA, lo stesso che secondo l’avvocato di Cancemi ha portato all’accumulo di debiti in svariati anni e non in un breve periodo.” Come riportato anche dal legale di Ferrara, la situazione accomuna quasi tutte le IPAB siciliane, e quindi non può essere addebitata alla gestione dell’ex direttore. Quanto ai crediti vantati dal Cancemi, trattasi di retribuzione mensile accumulata nel tempo. Circostanza che ha riguardato quasi tutti gli ex dipendenti recenti dell’Ipab, che hanno azionato oltre un anno fa l’iter giudiziario persino prima del sig. Giovanni Cancemi, il quale è ricorso al Giudice dopo che alle promesse non seguivano i fatti.
Inoltre entrambi i legali chiariscono “che le “indennità che fanno invidia a un dirigente dipartimentale” sono in linea con i relativi contratti collettivi nazionali. Entrambi i legali precisano che “il riferimento alla presunta scomparsa dei bilanci non è imputabile al Cancemi”, mentre il legale di Ferrara sui bilanci dichiara che “hanno ricevuto approvazione tutoria da parte dell’Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali”. Il legale di Ferrara evidenzia inoltre che durante la reggenza del suo assistito il DURC risultava regolare e che “seppur senza beneficiare si remunerazione ha sempre lavorato per oltre 40 anni nell’interesse dell’Opera Pia Mangione”.
Per chiarezza dei fatti si precisa che con determina n°5 del 25 maggio 2022 il Cancemi è stato nominato quale Segretario Direttore a partire dal 1 Maggio 2022 -data in cui Ferrara diede le dimissioni volontarie per pensionamento anticipato- fino all’ 1 Agosto 2023, scadenza poi prorogata dal CdA fino al 30 Settembre 23, quando è subentrato il commissario Rosario Candela. Inoltre l’avvocato Federica Vesco, legale incaricato da IPAB Mangione, aggiunge che gli altri decreti ingiuntivi da parte di dipendenti sono stati conclusi con accordi stragiudiziali in cui gli stessi dipendenti hanno accettato le somme dovute con decurtazione del 20/30% pagate in due soluzioni. Ciò che chiede l’amministrazione attuale è di bloccare temporaneamente la provvisoria esecutività dei decreti e trovare anche con Ferrara e Cancemi degli accordi stragiudiziali per scongiurare la chiusura dell’IPAB.
A riprova delle buone intenzioni dell’IPAB, l’avvocato Vesco chiarisce che grazie ad un accordo con la Banca Don Rizzo di Alcamo e con l’intenzione di mettere in vendita alcuni dei locali di proprietà, si intende soddisfare le richieste creditorie e scongiurare l’ipotesi di una chiusura che metterebbe in serie difficoltà gli attuali ospiti.