La Corte Costituzionale conferma il divieto di costruzione entro i 150 metri dal mare

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Una battaglia storica in difesa dell’ambiente e dei paesaggi, una lotta contro le case costruite in maniera abusiva in riva al mare, ottiene un pronunciamento giuridico al più alto livello. La Corte Costituzionale ha confermato il divieto di costruzione entro i 150 metri dal mare. Con la sentenza 72/2025, depositata il 23 maggio, si sancisce il  divieto assoluto di edificazione entro i 150 metri dalla battigia.  Esultano gli ambientalisti: «Stop ad ogni improbabile sanatoria in Sicilia».  La maggior parte delle ville costruite entro i 150 metri si trovano ad Alcamo Marina nella zona Aleccia. Le notizie di possibili sanatorie delle case abusive in Sicilia nella fascia dei 150 metri dal mare, proposte da esponenti del centrodestra, che governa da diversi lustri la Sicilia, e le conseguenti polemiche politiche, avevano fatto scalpore a livello nazionale ed europeo.

Vi era stato anche un emendamento del capogruppo di Fdi al Parlamento siciliano con la presentazione di una nuova proposta di sanatoria edilizia. Iniziativa duramente contrastata dalle opposizioni di centrosinistra, che aveva procurato mal di pancia anche all’interno degli stessi partiti della maggioranza di centrodestra. In Sicilia vi sono circa duecentomila case abusive dinanzi al mare. In quest’ottica il sindaco di Carini, Giovì Monteleone (Pd), che ha fatto demolire centinaia di case abusive nel comune del Palermitano. Solo tra il Palermitano e l’Agrigentino vi sono 200 mila case da sanare (più molte altre decine di migliaia nel resto dell’Isola). Numerose ad Alcamo Marina. Rischiano la demolizione quelle entro i 150 metri quasi tutte nella zona Aleccia. “Alla luce di questa ennesima bocciatura – dice Cristina Ciminnisi parlamentare M5S – è indispensabile cambiare strada: serve più controllo sul territorio, un nuovo finanziamento del fondo di rotazione per le demolizioni, norma fortemente voluta dal M5S nella passata legislatura, e meno burocrazia nell’applicazione dei nuovi strumenti di pianificazione territoriale così come disciplinate dalla legge 19/2020″.