Una telefonata, una voce calma e autoritaria all’altro capo del filo. ‘Signora, suo figlio ha avuto un incidente. Ha investito una donna incinta. Servono subito dei soldi per evitare l’arresto.’ Il raggiro ormai noto come ‘truffa del finto carabiniere’. Ma la giustizia stavolta è riuscita a fare il suo corso. Ad Alcamo, la Polizia di Stato ha ordinato l’arresto di una giovane pregiudicata napoletana per una truffa consumata nell’estate 2024 ai danni di un’anziana di 87 anni. Vittima due volte, a distanza di un solo anno, dello stesso copione criminale.
La truffa è ben congegnata. Fa leva sull’amore e la paura. Un sedicente maresciallo, con tono rassicurante e pressante allo stesso tempo, comunica una notizia sconvolgente e chiede alla vittima, una somma di denaro immediata per “salvare” un familiare. Poi, a casa, si presenta una complice — come in questo caso — per ritirare contanti e gioielli. La signora aveva infatti consegnato 20.000 euro in contanti e preziosi, credendo di salvare il figlio. Nella vicenda di Alcamo, l’arrestata era già detenuta a Trani per truffe analoghe commesse in altre città. Ma il dato più inquietante è che la stessa donna, appena un anno prima, aveva già subito una truffa simile, perdendo 21.000 euro per mano di due pregiudicati casertani, anche loro successivamente raggiunti da provvedimenti giudiziari. La provincia di Trapani, come molte aree d’Italia, non è nuova a questo tipo di reati. I bersagli sono sempre gli stessi: persone anziane, sole, colpite nella loro vulnerabilità affettiva. Le indagini proseguiranno per individuare eventuali complici della donna, in quella che sembra ormai assumere la connotazione di una organizzazione metodica e ramificata in tutto il nostro paese.