Cimitero di Trapani, favoritismi con un preciso listino prezzi. Indagato medico dell’ASP

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Il sistema era consolidato e ramificato. Le indagini avviate nel 2023 sul cimitero comunale di Trapani e che vede al centro l’ex  necroforo, dipendente comunale, Mario Pizzurro, arrestato, hanno svelato un listino prezzi consolidato: per accelerare una tumulazione bisognava pagare da 50 a 300 euro, a seconda della disponibilità economica dei familiari. In meno di un anno, Pizzurro avrebbe così incassato circa 8.000 euro in contanti.  Pizzurro, ex necroforo, poi trasferito al servizio accalappiacani del comune di Trapani, è stato posto ai domiciliari.

Stessa misura anche per Emanuele Renato Grimaudo, operaio fidato e collaboratore nelle attività illecite. Il Gip ha inoltre disposto la sospensione per dodici mesi dall’esercizio dell’attività imprenditoriale per tre agenzie di onoranze funebri trapanesi: quelle di Vito Dolce, ex  presidente della Sau (l’ex municipalizzata dei trasporti urbani di Trapani), Vito Polisano e Giuseppe Colletta. Indagato anche Paolo Meduri, medico legale dell’ASP di Trapani, con l’accusa di aver redatto false attestazioni sulle condizioni di decomposizione delle salme. In alcuni casi avrebbe delegato al necroforo l’esecuzione di verifiche che per legge spettano esclusivamente al medico.

Secondo l’accusa, Pizzurro era il vero dominus del cimitero e lo gestiva in maniera del tutto privatistica. Garantiva sepolture accelerate e senza passaggi burocratici in cambio di denaro, ostacolava le ditte regolarmente incaricate tramite appalti pubblici e favoriva invece imprese compiacenti. Nel lisitno dei favori illeciti figiravano anche voci extra: lavori di muratura nelle cappelle private svolti in orario di chiusura del cimitero e senza il pagamento delle imposte comunali e riassegnazione dei loculi, con pagamenti in nero, dopo estumulazioni effettuate all’oscuro dei familiari dei defunti.