‘Nido d’argento’ di Partinico, altre condanne in abbreviato. 4 anni e 8 mesi a Di Giovanni

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L’inchiesta che ha coinvolto la cooperativa sociale di Partinico ‘Nido d’Argento’ ha dato vita a diversi processi. Già condannati tramite patteggiamento il presidente Giuseppe Gaglio e i suoi stretti collaboratori Massimiliano Terzo e Francesco Chiavello, sono arrivate altre condanne per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. La cooperativa “Nido d’Argento”, secondo l’accusa, si sarebbe aggiudicata appalti nel settore dei servizi sociali in alcuni Comuni siciliani da Marsala e fino a gela) corrompendo funzionari con denaro, smeraldi o assunzioni. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha quindi inflitto 4 anni e otto mesi a Gaetano Di Giovanni, ex comandante della polizia municipale e capo di gabinetto del sindaco di Agrigento; due anni ciascuno a Michela Sclafani e al marito Giovanni Dalia, entrambi palermitani. Il partinicese Giuseppe Gaglio, l’ideatore del fenomeno “Borgo Parrini” che ha attira migliaia di turisti per ammirare le casette ricoperte di mosaici e maioliche che si rifanno all’arte di Gaudì, era il legale rappresentante e presidente del consiglio d’amministrazione della “Nido d’argento”.

Sarebbe stato lui, secondo la ricostruzione del procuratore Maurizio de Lucia, ad avvicinare e corrompere ufficiali di diversi comuni siciliani affinché ottenesse appalti nel settore del sociale: dall’assistenza agli anziani ai centri estivi per bambini e ragazzi. Maria Sclafani era funzionaria dell’ufficio direzione Politiche sociali della Città Metropolitana di Palermo ed è stata sospesa dal servizio. Il capitolo che la coinvolge assieme al marito riguarda il servizio di trasporto degli studenti con disabilità negli istituti superiori facenti capo alla ex Provincia. Gaglio si sarebbe premurato di ricompensare il pubblico ufficiale e il marito con “cene in costosi ristoranti, olio, panettoni, dolci, profumi, una collana di smeraldi del valore di 1.800 euro “. Anche il dirigente del distretto socio sanitario di Agrigento, Gaetano Di Giovanni, poi divenuto capo dei vigili, avrebbe favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti (per un totale di 204.000 euro) alla società Medea controllata sempre da Gaglio e dei servizi socio-assistenziali nei comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento alla “Nido D’Argento”. Per tali favori avrebbe ottenuto settemila 500 euro in tre tranche.