“Un fenomeno stratificato di particolare gravità, che evidenzia una inefficienza della struttura preposta alla refertazione degli esami istologici e quanto accaduto evidenzia, altresì, una strategia manageriale poco efficace sotto il profilo del monitoraggio delle attività di competenza dell’azienda e sotto il profilo del coordinamento fra le varie articolazioni aziendali, chiaramente deficitario». E’ la conclusione di una relazione integrativa richiesta dagli ispettori e trasmessa dall’Asp di Trapani alla Regione siciliana che l’ha inviata al ministero della Salute sulla vicenda dello scandalo legato ai notevoli ritardi degli esami istologici, che hanno determinato la scoperta in ritardo di un tumore con gravissime conseguenze per gli ammalati, Qualcuno nel frattempo è deceduto. Sono 206 su oltre 3mila i campioni istologici risultati “positivi” a patologie tumorali al termine dell’attività di refertazione compiuta dalle aziende del Servizio sanitario regionale, coinvolte per azzerare i ritardi accumulati dall’Asp di Trapani. Il dato ufficiale emerge dal report finale della task force messa in campo dalla Regione. Il quadro che emerge dalla documentazione integrativa inviata al ministero della Salute è sempre più grave e la Regione pare non aspetterà oltre per sollevare il manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, dal suo incarico. Il procedimento sanzionatorio prevede una sospensione di 60 giorni, preludio alla sua rimozione. Ieri sono emersi alcuni passi della relazione, dove si evince un aggravamento della posizione del manager. Il quale in un dossier ha difeso il suo operato.