Un simbolo di integrazione e dialogo culturale: così è stata definita la “Coperta della Pace”, realizzata a mano dalle donne musulmane del “Progetto Donna” e dalle donne siciliane dell’associazione “Palma Vitae” di Castelvetrano. La coperta, presentata alla Fondazione “San Vito Onlus” nasce nell’ambito del progetto “Intreccio di maglia”, con l’obiettivo di favorire l’inclusione e la condivisione attraverso il lavoro manuale. “Creare unione attraverso i laboratori e riscoprire antiche tradizioni, come il cucito a mano, è stato il cuore di questa iniziativa. Con questa coperta vogliamo lanciare un messaggio chiaro di pace”, ha dichiarato Giusy Agueli, responsabile di “Palma Vitae” e del “Progetto Donna”.
A guidare le partecipanti nella lavorazione della lana è stata Giovanna Triolo di Castelvetrano, che ha trasmesso la sua passione per il ricamo appresa dalla madre. Afef, Raja, Manel e Fathia, tra le donne musulmane coinvolte, hanno imparato a cucire con il punto legaccio, creando piccoli quadrati di lana poi assemblati fino a formare la coperta con la scritta “Pace”. L’incontro si è concluso con una festa che ha visto lo scambio di piatti tipici siciliani e del Maghreb, tra cui cous cous e dolci, alla presenza del presidente della Fondazione, Vito Puccio. L’iniziativa ha rappresentato un’occasione per “intrecciare” le esperienze di donne italiane e tunisine, promuovendo socialità e integrazione attraverso il lavoro a maglia. Studi scientifici dimostrano che questa attività, nota come “Knitting terapia”, ha effetti benefici sul corpo e sulla mente, riducendo stress e ansia grazie alla ripetizione dei movimenti. Il laboratorio si è svolto tra la sede della Fondazione a Mazara del Vallo e i locali ex Eca di Castelvetrano, sede di “Palma Vitae”, e ha offerto alle partecipanti un’opportunità di crescita e condivisione, rafforzando il legame tra culture diverse.