Tarda il nulla osta della Sovrintendenza, ad Alcamo strade al buio

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La disputa tra Comune di Alcamo e Sovrintendenza ai beni culturali va avanti da oltre sei mesi. Riguarda il tipo di pali e lampade della luce per fare uscire dal buio quartieri della città in primo luogo il centro storico. La disputa non si concilia con le esigenze delle persone che lamentano disagi e mancanza di sicurezza durante le ore notturne. Il Comune di Alcamo è disponibile ad installare nuovi pali della luce per sopperire alla scarsa illuminazione di buona parte della città causata dalla nuove lampade a basso consumo energetico. Queste lampade emettono luce direzionale e non espandendosi lasciano al buio tratti di strada. Tale problema è stato discusso anche in consiglio comunale  durante il quale il vice sindaco Alberto Donato ha risposto alla interrogazione presentata dal consigliere comunale Giovanni Calandrino. Sembra ora che si è arrivati ad una soluzione.

I pali della luce che saranno installati sono del tipo semicircolare in cima. Lo stesso tipo che illuminano la fontana del quartiere Santo Vituzzo. In totale saranno installati 61 nuovi pali. A seguito della interrogazione di Calandrino il vice sindaco Alberto Donato effettuò, insieme ai tecnici di Enel X una serie di sopralluoghi per rendersi personalmente conto del problema segnalato dai cittadini alcamesi. Nella risposta all’interrogazione il vice sindaco Alberto Donato sottolineava che: ”sicuramento a seguito dell’efficientamento eseguito dall’Enel X con una tipologia di lampada di nuova generazione a led, che proietta una luce direzionata in basso e non diffusa, la distanza tra un palo e un altro è notevole creando delle zone d’ombra”. Tali criticità potranno essere superate solo con l’aumento dei pali della luce. Già individuati i punti dove verranno collocati i nuovi pali. Si inizierà da piazza della Repubblica luogo della movida selvaggia e a seguire le strade perpendicolari. Una lunga disputa tra Comune e Sovrintendenza per la cui soluzione i tempi biblici della burocrazia non corrispondono alle esigenze della città.