Frode in pubbliche forniture. Sequestri e denunce per azienda di indiani a Cinisi

0
413

Approfittando della particolare contingenza, quella della pandemia da Covid, e per cercare di massimizzare al massimo i guadagni, avrebbero fornito mascherine e altri prodotti, al dipartimento regionale di protezione civile, prodotti non conformi ai previsti standard di sicurezza. Fra l’altro con una documentazione viziata da gravi lacune e contraffatta. Il raggiro è stato scoperto dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale di Palermo. Due le aziende coinvolte, una in provincia di Enna e l’altra a Cinisi, proprio la fabbrica inaugurata nel febbraio del 2021, da imprenditori indiani che avevano investito 15 milioni di euro ed effettuato 60 assunzioni. Su decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale (su richiesta della Procura della Repubblica) è stato quindi disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 10 milioni di euro nei confronti delle e dei rispettivi amministratori. Il reato contestato è quello di frode nelle pubbliche forniture. Il provvedimento giunge al culmine di un’indagine che ha consentito di riscontrare significative irregolarità in relazione a numerose forniture di mascherine chirurgiche e altri dispositivi di protezione effettuate in favore del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana nel periodo dell’emergenza COVID. Le Fiamme Gialle, dopo i primi riscontri, hanno avviata un’attività investigativa (intercettazioni, pedinamenti e analisi documentali) che ha portato, nel tempo, all’esecuzione di numerosi sequestri di dispositivi per un numero complessivo di circa 35 milioni. Fra questi, circa un milione riferito a forniture realizzate dall’azienda di Cinisi.

Foto: https://depositphotos.com/