Diga Trinità di Castelvetrano, al vaglio la nomina di un consulente specializzato

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Si è svolta ieri al ministero delle Infrastrutture, a Roma, una riunione sulla diga Trinità di Castelvetrano, dopo che le organizzazioni sindacali Confsal, Copagri e Federagri avevano lanciato un grido d’allarme sulla gestione delle dighe, chiedendo interventi urgenti per la manutenzione e il recupero delle riserve idriche.  Il ministro delle Infrastrutture Salvini, in una nota del 14 gennaio, aveva disposto la messa fuori esercizio della diga con la progressiva riduzione dei livelli idrici da 64 a 50 metri cubi per i noti problemi del bacino inerenti alla tenuta antisismica. Da quasi due settimane vengono infatti sversati in mare circa 100 mila metri cubi di acqua al giorno, un paradosso che colpisce duramente un territorio dove gli agricoltori vedono sfumare l’unica risorsa capace di garantire la sopravvivenza delle colture. A partire dall’incontro di ieri si è delineato il percorso amministrativo che la Regione seguirà di concerto con il Ministero per superare le criticità attuali a tutela delle produzioni del territorio e per programmare successivi interventi per la normale funzionalità dell’invaso.

In particolare, con immediatezza, la Regione procederà a dare incarico a un consulente specializzato per un approfondimento sulle condizioni strutturali del corpo diga e dell’invaso nel suo complesso, nonché per una rivalutazione delle verifiche statiche e sismiche atte a garantire la sicurezza senza rischio per la popolazione. Questa fase dovrebbe essere completata entro un mese. Un secondo step, con tempi e risorse finanziarie maggiori, riguarderà il progetto complessivo di messa in sicurezza totale della diga. Convocato per oggi pomeriggio a Palazzo d’Orléans Arturo Vallone, che da giugno 2024 ricopre la carica di dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti.