Il gip di Trapani ha fissato per mercoledì prossimo l’udienza di convalida e interrogatori di garanzia per tutti gli indagati coinvolti nello scaldalo della gestione per i corsi di formazione professionale. I fondi europei sarebbero stati utilizzati per altri scopi come per esempio per campagne elettorali del movimento Via, fondato dall’ex senatore alcamese Nino Papania ritenuto, da chi indaga, il principale responsabile di questi presunti imbrogli. Un altro ciclone giudiziario investe l’ex senatore alcamese Nino Papania, già in carcere per voto di scambio politico mafioso, e i suoi fedelissimi, quelli che sono stati ai vertici del movimento VIA confluito poi nell’MpA.
Notificata nel carcere di Pagliarelli la nuova ordinanza che ha disposto gli arresti domiciliari dove si trova recluso da oltre un mese. E agli arresti domiciliari, fra gli altri, è finito il suo braccio destro Angelo Rocca. Divieti di dimora. Sospensione da cariche di consiglieri in questa indagine che ha puntato sui finanziamenti dei orsi di formazione che spesso non portano ad alcun lavoro, Gli stessi insegnanti vedono gli stipendi col binocolo. La Regione per i corsi spende 100 milioni l’anno. Ed è la ricerca di un lavoro che crea clientele, quando invece occorre ripristinare l scuole di arti e mestiere. Ma oggi è venuta meno la cultura del lavoro che in vari settori occupa soprattutto extracomunitari. L’indagine è stata portata avanti dalla sede palermitana della Procura europea e della Procura di Marsala. Papania e il gruppo di persone indagate, in tutto 24, avrebbero speso i fondi europei della formazione per finanziare il movimento politico Via e aumentare il consenso elettorale. Che non c’è stato. Un flop alle ultime regionali per il movimento Via che ad Alcamo non è arrivato nemmeno a mille preferenze, preciso segnale che la stella politica di Papania era giù sul viale del tramonto.