Istituto ‘Falcone’ di Palermo, corsi PON mai realizzati. Sequestrati 11 conti correnti

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Non soltanto sottrazione di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e iPhone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei ma anche introiti per progetti PON mai effettuati. L’istituto scolastico ‘Falcone’ della Zen di Palermo era un vero e proprio centro unitario di interessi illeciti. Dopo gli arresti, nell’aprile dello scorso anno, della preside Daniela Lo Verde e del suo vice, Daniele Agosta di Salemi, ulteriori indagini dell’ufficio di Palermo della procura europea hanno portato all’esecuzione di undici sequestri a carico di altrettanti indagati. Per loro le accuse sono di falso, truffa e induzione indebita. Le indagini, coordinate dai Procuratori Europei Delegati Calogero FERRARA e Amelia LUISE, hanno consentito di delineare come preside, vice-preside e dirigenti amministrativi, con la compiacenza ed in concorso con insegnanti e collaboratori scolastici, siano riusciti ad accaparrarsi cospicui finanziamenti europei per progetto PON mai realizzati. Il personale nominato Esperto o Tutor avrebbe attestato il regolare svolgimento delle attività per incassare le somme. In particolare, sono stati contestati svariati episodi in cui gli insegnanti avrebbero attestato falsamente sia la loro presenza, sia quella degli alunni all’interno dell’Istituto, apponendo firme o presenze false, anche in orari extracurriculari. Le somme adesso sequestrate costituiscono il profitto che gli indagati avrebbero indebitamente percepito per gli incarichi retribuiti di Esperto o Tutor nei progetti PON. Oltre agli 11 provvedimenti di sequestro di conti correnti, per un totale di circa 20.000,00 euro, sono state notificati avvisi di garanzia ad altri sei indagati.