San Giuseppe Jato, attriti per libro di Brusca. Don Cozzi: “Un tentativo di comprensione”

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Parole di distensione arrivano da un prete antimafia, artefice di mille battaglie contro Cosa Nostra. “Nessuna difesa d’ufficio, ma solo un tentativo di comprensione, – specifica – non dimenticando mai il dolore delle vittime innocenti di mafia. Don Marcello Cozzi, sacerdote noto per le sue coraggiose battaglie antimafia, non vuole entrare nelle polemiche scatenate dalla decisione del sindaco di San Giuseppe Jato , Giuseppe Siviglia, di presentare in paese il libro scritto dal sacerdote su un concittadino ben conosciuto alle cronache, l’ex boss Giovanni Brusca. In molti hanno criticato l’iniziativa sostenendo che sarebbe un modo per dare voce a un uomo che si è macchiato di crimini orribili come l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo e come la strage di Capaci. “Negli anni ho incontrato molti pentiti – spiega don Cozzi – e sempre con l’unico fine di capire. Non sono il portavoce di nessuno. Ho solo raccolto l’inferno che si porta dentro una persona che ha fatto scelte tanto crudeli senza giudicare e certo senza giustificare”. “Comprendo quel che vivono i familiari delle vittime e li rispetto. Davanti al loro dolore e alle loro reazioni possono solo stare in silenzio – spiega – Ma io rivendico il diritto di pensare che ascoltare il dolore di Abele non mi impedisca di parlare con Caino. Di certo però non cerco impossibili riconciliazioni”. Nei giorni scorsi Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe ucciso e disciolto nell’acido proprio su ordine di Giovanni Brusca, aveva attaccato il sindaco di San Giuseppe Jato asserendo che personaggi come Brusca, mai veramente pentitosi, devono finire nell’oblio.