Se ne è andato senza riuscire a completare quelle che lui riteneva assoluzioni dovute. Ne aveva incassate tantissime facendo cadere numerosi castelli accusatori. Vito Nicastri, il ‘Signore del Vento’, noto imprenditore alcamese finito al centro di numerose inchieste, anche di mafia, è morto all’età di 68 anni. Circa un anno fa la Cassazione aveva rinviato in appello l’ultima assoluzione nell’ambito del processo ‘Pionica’ ed a dicembre sempre del 2023 arrivò la nuova assoluzione. Nicastri è deceduto all’Ospedale Cervello di Palermo, dove era ricoverato da alcune settimane a causa di una malattia. La figura di Vito Nicastri è stata al centro di diverse e intricate vicende giudiziarie degli ultimi anni ma anche di storie di successo in ambito imprenditoriale. Aveva infatti cominciato a lavorare, con il padre, come semplice elettricista riuscendo poi a costruirsi una sorta di impero milionario. Fu il primo nella zona a puntare sugli impianti eolici e diventò fra i migliori sviluppatori di progetti in assoluto. La sua rapida ascesa imprenditoriale però ha attirato i sospetti della magistratura, che lo ha accusato di essere vicino alla mafia castelvetranese. Vito Nicastri nel 2018 venne arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. In primo grado fu condannato, per poi venire assolto in appello e infine di nuovo assolto in Cassazione nel dicembre 2023. I Pm lo accusavano di aver trasferito parte dei profitti derivanti dai suoi impianti eolici al boss latitante Messina Denaro. Nonostante l’assoluzione, il nome di Nicastri è rimasto al centro di altre inchieste giudiziarie. Nel 2020 venne accusato di aver pagato mazzette a diversi funzionari regionali per ottenere autorizzazioni per i suoi impianti di energia rinnovabile. L’imprenditore alcamese cominciò sulla vicenda a collaborare facendo nomi e cognomi che portarono all’arresto di alti funzionari della Regione.