Vince Bersani ovunque

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    di Antonio Pignatiello

     

    Oltre quattro milioni in tutta Italia, centododicimila solo in Sicilia gli iscritti alle Primarie del centro Sinistra. Ha vinto Bersani con oltre il 40% anche in Sicilia, dietro Renzi con il 35% circa e così anche in Sicilia, il 14% a Vendola, dietro poi la Puppato e Tabacci.

    Al ballottaggio vanno Bersani e Renzi e va specificato che si tratta di primarie del centro sinistra e non solo del PD. Inoltre i due si contendono, Bersani e Renzi , la leadership del Centro Sinistra corrono per essere il candidato di una forza politica in attesa di quelle del Centro Destra, sempre che ci saranno dopo le ultime dichiarazioni di Berlusconi, Beppe Grillo e Di Pietro ma quanto pare anche Ingroia a cui tira la volata De Magistris.

     

    Vince in Sicilia Bersani dunque e anche ad Alcamo dove con 3596 voti espressi dai cittadini ha avuto il 58%, cioè 2060 preferenze contro il 27% di Renzi che ha avuto 1060 voti, l’11% di Vendola con 401 voti, poi Tabacci con 11 voti e la Puppato con 230 voti. Le polemiche non sono mancate e non mancheranno sulle modalità del voto e lo scrutinio ma il risultato sembra certificato o quanto meno non modificabile nei grandi numeri. Restano le polemiche, anche ironiche sul web, dei due Euro da pagare per votare. Indubbiamente un cittadino che paga ci può anche stare spece se di parte e fede politica circostanziata ma forse la situazione economica non doveva richiedere denaro e ad ogni modo chi ha votato i due euro li ha tirati fuori, quindi per loro va bene così e va bene così per tutti.

     

    Le Primarie in Italia sono state introdotte prima in sordina qualche anno fa sul modello americano ma non hanno comunque lo stile e il fascino ne la cultura politica di quelle americane. Forse quest’anno c’è stata più enfasi mediatica ma resta il fatto che molto c’è da fare per esempio sul controllo certo del voto e dello scrutinio per evitare rischi di critiche e accuse, vere o presunte, di brogli anche se non si tratta di nulla di ufficiale giuridicamente parlando così come invece sono negli States. Ad ogni modo Bersani e renzi sono i due contendenti finali, un ballottaggio interno tutto al PD alla fine. Vendola non ha dato indicazioni di voto almeno fino ad ora e resta molto da discutere sulle future alleanze dei due, a cominciare da Bersani che avrà da dipanare la matassa con l’UDC e Vendola senza contare che ormai Di Pietro è lontano. Renzi sembra più convinto di andare da solo senza alleanze ufficiali. Da segnalare anche che comunque non si può negare che Bersani da segretario del PD, cioè dell’Ex PCI, non abbia beneficiato della struttura di partito propria dello stesso PCI diventato PD storicamente territorialmente e organizzativamente di ferro al momento delle votazioni.