A vele spiegate sul mare di Trapani, che torna a raccontare storie di coraggio e memoria. Sono venticinque le imbarcazioni tagliano la linea di partenza del “Trofeo Sebastiano Tusa – Battaglia delle Egadi”, competizione velica d’altura giunta alla sua quinta edizione. Un evento che ogni anno si fa più grande, con otto barche in più rispetto al 2024 e una partecipazione internazionale grazie all’equipaggio tunisino, simbolo di un dialogo tra sponde del Mediterraneo. Tra i protagonisti in mare anche la barca della legalità “Vega – Ciaccio Montalto”, dedicata al magistrato trapanese ucciso dalla mafia nel 1983.
A bordo, funzionari della Soprintendenza ai Beni Culturali, rappresentanti delle forze dell’ordine e una magistrata: un equipaggio speciale che testimonia l’impegno civile accanto alla passione sportiva. Il ricordo di Sebastiano Tusa – archeologo, assessore regionale, ma soprattutto uomo di mare – guida idealmente le vele lungo il percorso che tocca le isole di Levanzo e Favignana. Proprio in queste acque, nel 241 a.C., si combatté lo scontro decisivo della Prima Guerra Punica, documentato negli anni da Tusa con scoperte archeologiche di valore inestimabile. «I nostri soci, oltre 500, con entusiasmo e impegno rendono possibili eventi che uniscono sport e valori profondi», commenta Piero Culcasi, presidente della Lega Navale Italiana di Trapani. “In mare c’è la giuria, ci sono i gommoni d’assistenza e salvataggio. A terra, un team operativo segue ogni rotta. È la nostra idea di vela: inclusiva, viva, concreta”. L’arrivo è previsto tra le 16.30 e le 20. Domani, la premiazione presso la sede della Lega Navale. Ma il messaggio più importante è già arrivato: lo sport può farsi strumento di memoria, cultura e legalità, e il mare di Trapani continua a raccontarlo a vele spiegate.