La giunta municipale di Alcamo ha approvato la richiesta dello stato di calamità naturale per i danni subiti nel 2023 dalla peronospora della vite. Intanto le cantine si preparano alla prossima vendemmia ma c’è grande preoccupazione da parte egli agricoltori che rischiano di vedere vanificato un anno di lavoro per la produzione dell’uva, che rappresenta il fattore economico più importante di Alcamo. Se gira il vino gira l’economia. Da lunedì prossimo apre la cantina Sant’Antonio per la vendemmia delle uve pinot grigio e muller thurgau. “Prevediamo un calo che va dal 40 al 50 per cento- dice Aldo Vaccaro- presidente della Sant’Antonio per la peronospora e per il caldo. Ci sono ancora giacenze nelle cantine di vino roso e c’è stata anche una riduzione di richiesta del bianco dal 20 al 25 per cento.
Dobbiamo affrontare una situazione difficile sperando nel sostegno delle Istituzioni a tutti i livelli”. Nei giorni scorsi il vice sindaco Caterina Camarda ha incontrato i rappresentanti del settore agricolo. “Inoltrata – dice la Camarda- al Presidente della Regione la richiesta per la dichiarazione dello stato di calamità naturale nel territorio del nostro Comune per i danni subiti”. Richiesto anche che siano messe in moto tutte le procedure di legge per interventi, sotto forma di agevolazioni e indennizzi e, se possibile, anche mediante l’accesso in deroga al Fondo di solidarietà nazionale per fronteggiare l’emergenza economica che sta coinvolgendo gli agricoltori e l’intero settore vitivinicolo”.