Buona qualità. Alta la gradazione alcolica. Un calo rispetto alle normali annate del 10 per cento. Questi i dati che emergono dalle cantine aperte per la vendemmia iniziata ufficialmente lo scorso due settembre. Il caldo e la siccità non hanno provocato gravi problemi e danni ai viticoltori dell’Alcamese a differenza di quanto succede nelle campagne marsalesi. Il prologo della vendemmia è stato dopo ferragosto dove si coltiva il Pinot. Nelle cantine dell’alcamese Fiumefreddo, San Francesco di Paola e Sant’Antonio tutto venduto il vino sfuso bianco. Una serie di novità nella cantina Sant’Antonio che mediamente ammassa nelle stagioni buone dai 65 mila ai 70 mila quintali. Alla Sant’Antonio nuove iniziative per valorizzare il vitigno autoctono “Cataratto” con la produzione di un vino denominato “Jè”. La Sant’Antonio, oltre a vendere vino sfuso da alcuni anni ha conquistato mercati in Francia, Inghilterra e Germania grazie ai contenitori bag in box. Da cinque anni imbottiglia uno spumante immesso sul mercato nel periodo che precede le festività natalizie. Il giro d’affari, a seconda le annate, va dai 15 a 20 milioni di euro che entrano ad Alcamo. “La produzione è buona” dice Antonino Grillo presidente della San Francesco di Paola. L’ imprenditore vitivinicolo Antonello Cassarà conferma che il “prodotto è sano e di buona qualità” e nei giorni scorsi la sua azienda di contrada Fiume è stata al centro di una serie di incontri con operatori americani. Sono complessivamente mille e 850 i soci nelle tre cantine.. Tutti seguono la via dell’imbottigliamento. Per quanto riguarda l’acconto sul conguaglio per la vendemmia in corso si prevede 40 centesimi base venti e tante uve hanno raggiunto questa gradazione.