Veglia di preghiera per la Pace

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Mai più la guerra. La preghiera per la pace in Siria e in tutto il Medio Oriente contro ogni forma di violenza, ha concluso i lavori del Convegno Ecclesiale diocesano tenutosi nel fine settimana a Valderice. L’amministratore apostolico Alessandro Plotti, prima di congedare l’assemblea, ha convocato tutta la Diocesi in cattedrale sabato 7 settembre alle 21:00 per una veglia di preghiera prolungata per la pace, accogliendo così l’appello di Papa Francesco. I lavori si sono conclusi dopo cena con l’intervento dell’arcivescovo sul tema “La ricerca del Dio vero” : spesso si ha l’impressione che anche noi cristiani cerchiamo un Dio consolatorio, un ansiolitico che possa darci sicurezza, costruendo una fede che diventa una bella cornice in cui collocare la nostra vita: una fede statica che ci dà sicurezza ma senza rischio, senza coraggio, senza passione – ha affermato l’arcivescovo che ha approfondito il volto del Dio di Abramo, delle Scritture, il Dio che si fa uomo e ci salva con l’amore rivelato in Gesù. Per trovare e riconoscere il volto del Dio vero “bisogna partire dall’inquietudine che alloggia nel cuore di ogni uomo. Bisogna riconoscersi fragili, precari, incapaci di darsi da soli risposte ai grandi e drammatici interrogativi esistenziali. La fede non è mai qualcosa d’intimistico e non esonera dall’impegno. Le mani della fede si alzano verso il cielo, ma lo fanno mentre edificano, nella carità, una città costruita su rapporti in cui l’amore di Dio è il fondamento e in cui l’uomo di fede deve porsi al servizio concreto della giustizia, del diritto e della pace. Ci sono anche nella nostra vita vuoti, zone di buio, senso di solitudine, tentazione di non farcela. Sono questi veri e propri spazi o luoghi esistenziali, dove l’uomo Gesù, con sommo atto umano si abbandona alla volontà del Padre. L’uomo umanamente vero si affida al Dio vero”. Ma non deve vincere lo sconforto. “Il cammino dell’umanità è un cammino verso la pienezza. Siamo un popolo di peccatori, ma redenti. Creature nuove, pasquali nella novità della Resurrezione di Cristo. E’ un cammino faticoso quello di colui che si pone alla ricerca del Dio vero. Nell’amore incontreremo il Dio vero per non abbandonarlo mai più”. Prima dell’intensa preghiera finale, l’arcivescovo ha anche scherzato sulla sua presenza a Trapani: “Lo scorso anno – ha detto sorridendo – al termine del nostro convegno ecclesiale mi sono paragonato al premier Monti che guidava un governo ‘tecnico’; quest’anno – ha concluso – mi paragono al segretario Epifani che deve condurre il partito al congresso anche se non sa quando …”. In effetti sulla nomina del nuovo vescovo, a margine dei lavori, l’arcivescovo Alessandro Plotti, ha chiarito di non sapere quando arriverà, né chi sia, ma solo che “dopo le vacanze la nunziatura è tornata al lavoro e sta vagliando le candidature che saranno sottoposte ai vescovi i quali, riuniti in congregazione, decideranno su cui far ricadere la scelta”. Plotti è stato chiamato a guidare temporaneamente la diocesi di Trapani, da Papa Benedetto XVI, dopo la rimozione del vescovo Francesco Miccichè, avvenuta in seguito allo scandalo dovuto all’avvio dell’indagine a carico di don Ninni Treppiedi, ex direttore amministrativo della diocesi ed ex collaboratore del prelato, finito sotto inchiesta insieme ad altre persone per alcuni presunti ammanchi di denaro. Gran parte dei lavori del convegno ecclesiale sono stati dedicati al confronto in 10 gruppi di studio da cui è emersa l’esigenza di un cammino di rinnovamento, autenticità, comunione fraterna, di nuovo impegno. Un gruppo di laici ha anche espresso questo desiderio firmando una lettera aperta alla chiesa di Trapani: “sappiamo che siamo te, il tuo volto si manifesta attraverso il nostro. Sappiamo come tante e tante volte il nostro volto fa sfigurare il tuo, lo nasconde agli occhi di chi cerca, a ragione, nella comunità dei credenti, il volto del Dio. Cara Chiesa che sei in Trapani, ci sentiamo profondamente legati a te, chiedici di più, sapremo darti anche di più e soprattutto lascia sempre trasparire sul tuo volto e sul nostro l’immagine del Dio vero”.