Alpauno

Undici ‘morti bianche’ in Sicilia in tre mesi, una a Erice. Sindacati scrivono a Schifani

Inammissibili undici morti sul lavoro in Sicilia in appena tre mesi. A denunciarlo Cgil Cisl e Uil siciliane che, in una lettera al governo della Regione, hanno esternato preoccupazioni e proposte. I confederali chiedono il via a un “confronto strutturale” sul tema, l’istituzione di un coordinamento permanente. E il “ripensamento radicale” delle azioni messe in campo fin qui. Undici morti sul lavoro, una di queste quella dell’operaio edile precipitato da un ponteggio ad Erice e morto dopo un paio di settimane in ospedale, e un balzo in avanti delle denunce di malattie professionali di oltre il trenta per cento.

Un dato che allarma Cgil Cisl e Uil che ha portato le tre segreterie regionali, Francesco Lucchesi (Cgil), Rosanna Laplaca (Cisl) e Ignazio Baudo (Uil) a chiedere al governo Schifani un “incontro urgente” sul tema. Non un passaggio episodico, scrivono,  ma “rendere strutturale il confronto” con tutte le parti interessate, per un “ripensamento radicale delle azioni messe in campo” fin qui. Tanto più, se si pensa che l’intero 2022 ha totalizzato ben cinquanta morti sul lavoro in Sicilia. E quest’anno le premesse, purtroppo, non sembrano da meno. Così Cgil Cisl e Uil tornano a sollecitare “il superamento delle criticità emerse” riguardo all’attuazione del protocollo firmato nell’agosto scorso tra Regione e Ispettorato nazionale del Lavoro, per il contrasto all’illegalità nei luoghi in cui si presta nell’Isola qualunque attività professionale.

Obiettivo, puntualizzano, è “soddisfare il fabbisogno stimato a suo tempo dallo stesso assessorato che individuava in 256” il numero degli ispettori necessari. Sono invece poco più di sessanta, al momento, quelli in attività. Cgil Cisl e Uil propongono inoltre l’istituzione di un coordinamento permanente in seno all’Osservatorio regionale sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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