Una partita “a mano tesa”, calcio a 5 e sorrisi fra immigrati e belicini (VIDEO)

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“Una ‘partita a mano tesa’, il calcio che abbatte le frontiere”, questo il vero e proprio incontro di calcio a 5 che ha visto impegnati, come antagonisti, sul campetto del centro sportivo FontanaBianca di Salemi, una formazione multietnica composta da ragazzi dei centri della cooperativa sociale Badia Grande, provenienti da tre diverse nazioni africane, ed una rappresentativa locale in cui hanno giocato ragazzi di Vita, Salemi e Trapani. Formazioni composte da giovani tra i 21 e i 24anni, tra loro anche un somalo, un nigeriano e tre tunisini. Ne è venuta fuori una bella partita, ricca di goal e finita con un pareggio (6 a 6), proprio a suggellare il vero scopo dell’incontro che non era dettato dalla rivalità, bensì dalla volontà di tendere una mano verso tanti ragazzi di nazionalità diversa che i flussi migratori hanno portato nella nostra Sicilia.

Sul campo di calcio a 5 di Salemi questi immigrati, per circa due ore, hanno vissuto alla pari, senza fare alcun caso al colore della pelle, all’etnia, al credo religioso, e pensando solo a giocare al pallone. E lo hanno praticato con il sorriso sulle labbra. Un esempio per chi si nasconde dietro lo sport per manifestare solo violenza. L’idea di un incontro di calcetto multietnico è nato per caso, quando Marco Pantaleo, mediatore culturale del Centro di Accoglienza di Vita ha notato un gruppetto di immigrati che giocavano a calcio per le strade del centro belicino. L’incontro di calcio rientra tra le attività del progetto “Gli altri siamo noi”, 12 storytelling prodotte da Hermes TV, che coinvolge nove Centri di Accoglienza per giovani migranti dislocati fra Alcamo, Buseto Palizzolo, Custonaci, Marsala, Paceco, Salemi e Vita.