Da anni si è intestato un lungo percorso per raccontare le nefandezze consumate dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, dedicato soprattutto ai giovani. Lo scopo preservare la memoria prendendo lo spunto dal calvario di suo padre l’alcamese Giuseppe De Blasi che come molti altri internati militari italiani, non ha ceduto ai ricatti e alle lusinghe della Wermacht dopo l’8 settembre 1943 e da non collaborazionista fu fatto prigioniero. Le iniziative della figlia Piera De Blasi che due mesi fa ha scritto un testo dedicato a suo padre che da alcuni giorni è ospitato nel Laboratorio storico culturale dell’università la Sapienza di Roma, Denuncia la storia, ovvero l’arte come veicolo per il ricordo perenne degli internati. E che il ricordo di Giuseppe De Blasi è sempre vivo lo dimostra anche la solenne cerimonia per collocare una targa alla sua memoria. Si è svolta a Padova presenti autorità civili, militari e religiosi. Una targa alla memoria dell’alcamese Giuseppe De Blasi è stata collocata nel Tempio dell’Internato Ignoto di Padova, definito il secondo altare della Patria. Il Tempio custodisce le spoglie dell’Internato Ignoto, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. È stato costruito come ricordo delle vittime italiane della deportazione che, dopo l’8 settembre 1943, furono deportati nei lager nazisti e condannati al lavoro dea veri schiavi per l’economia tedesca. Ci sono quasi tremila piccole lapidi di marmo con incisi i nomi dei prigionieri e dei morti nei Lager nazisti durante la seconda guerra mondiale. La targa di marmo rimarrà a perenne memoria. Ad Alcamo nel gennaio dello scorso anno è stata collocata una pietra d’inciampo in via Longarico n. 123, ultima abitazione dei fratelli Andrea e Giuseppe De Blasi deportati e internati in un lager nazista, decorati con medaglia d’onore. Tante le cerimonie dedicate a Giuseppe De Blasi.