Un romanzo sulla tragedia di Ustica oggi ad Alcamo

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    di Antonio Pignatiello

     

     

    Questo pomeriggio al Collegio dei Gesuiti di Alcamo, alle 16,00, sarà presentato il romanzo di Gianni Scapellato “Misisone scudo bianco” della Opera Graphiaria Electa.

    Di Vittoria, Gianni Scapellato, avvocato, è stato per anni inserito nei ruoli dei Direttori di Aeroporti dell’Aviazione Civile Italiana, svolgendo mansioni operative in particolare all’aeroporto di Malpensa e Rimini. Attualmente esercita in prevalenza l’attività di advisor nel settore aeronautico. Autore di varie pubblicazioni specialistiche ha dato alle stampe, insieme a Giuseppe Digiacomo, il volume Come abbiamo fatto a fare l’aeroporto di Comiso.

     

     

    Missione scudo bianco è il suo esordio nela narrativa. La storiasi rifà alla tragedia di ustica del volo Bologna Palermo del 27 giugno del 1980. Quale perverso groviglio di cause fece precipitare nelle acque di ustica l’aereo? E cosa successe prima di quel tragico evento? Attraverso una sequenza mozzafiato di missioni segrete, intrighi, cmpattimenti aerei, il romanzo suggerisce una soluzione mista di storia e d’invenzione ma comunque molto verosimile e inquietante.

     

    Della tragedia di Ustica di quel 27 giugno del 1980, con il volo Bologna Palermo dell’Itavia si sono da tempo perse le tracce per arrivare alla verità. Le indagini e le inchieste si sono spesso fermate di fronte ai segreti di Stato di diversi Paesi occidentali, si era ancora prima dela caduta del Muro di Berlino, e di Paesi considerati ancora nemici del Patto Atlantico. Gli 81 morti rimangono senza giustizia ancora a distanza di 32 anni. Accorati e diversi gli appelli dei familiari delle vittime ma anche inchieste giornalistiche, giudiziarie e investigative con richieste ai diversi Presidenti della Repubblica e del Consiglio, tutti, che si sono succeduti da allora. Dalla prima e falsa ipotesi ufficiale di un cedimento strutturale dell’aereo dell’Itavia che di conseguenza portò al fallimento dell’azienda aeronavale a quelle sempre più inquitetante di un attentato, di una guerra nel cielo conil DC 9 dell’Itavia nel mezzo, con il Mig libico trovato in quei giorni caduto sui Monti della Sila ma di cui si saprà solo dopo molti anni, dalle rivelazioni in una trasmissione di Corrado Augias dell’eventuale intervento poco ortodosso dei vertici dell’Aeronautica, ai venti di guerra nel mediterraneo tra Stati Uniti e la Libia di Gheddafi con l’URSS ancora vivente ed esistente.  Una tragedia dimenticata ma sopratutto non risolta nella verità e sopratutto nelle responsabilità personali, militari e politiche.