Si chiama CGA, Consiglio di Giustizia Amministrativa, l’ultima spiaggia per i 24 candidati di “Centrali – Sicilia Futura” al consiglio comunale di Alcamo e per il loro leader Giacomo Scala di dimostrare un forte peso nella sua città. Domani, infatti, si terrà l’udienza a Palermo nei locali di via Cordova. Il ricorso, dopo l’esclusione della lista operata dalla CE.Cir e poi confermata dal TAR, è stato ancora una volta predisposto dallo studio “PMMS Legal” di Palermo.
Domani la corte composta da quattro giudici amministrativi (Ardizzone, Bosarino, Immordino e Modica De Mohac) e dal presidente Fabio Taormina dovrà pronunciarsi sul rispetto delle regole e sul possesso delle autorizzazioni da parte dei presentatori in merito al contrassegno e alle scritte in esso contenute. La querelle sta nel fatto che, secondo commissione elettorale circondariale e tribunale amministrativo regionale sarebbe stata necessaria la delega del capogruppo all’ARS del gruppo “Sicilia Futura – Italia Viva” oppure sarebbe la raccolta di 131 firme.
Qualora il CGA, organismo esistente soltanto in Sicilia e che rappresenta il secondo grado della giustizia amministrativa, dovesse stravolgere i precedenti pareri e riammettere lista per il consiglio comunale di Alcamo, i 24 candidati (16 uomini e otto donne) avrebbero soltanto una settimana di tempo per la loro campagna elettorale visto che, dalla mezzanotte di venerdì della prossima settimana dovrà essere rispettato il silenzio. In grande ritardo arriverà anche la stampa di tutto il materiale pubblicitario in quanto, soltanto domani, si saprà se bisognerà inserire o meno la lista Centrali – Sicilia Futura fra quelle che concorreranno per il rinnovo del consiglio comunale di Alcamo.
