Tre arresti per le rapine a Casa Santa ed Enna

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    La Polizia di Stato, in servizio presso le Squadre Mobili di Trapani,  Enna e  Palermo, ha eseguito l’ordinanza con cui il G.I.P di Enna Dr.ssa Luisa Maria BRUNO, su richiesta del P.M. Dr.ssa Paola D’Ambrosio, ha disposto l’applicazione nei confronti della misura cautelare personale della custodia cautelare in carcere a carico dei sottonotati soggetti palermitani:

     

    · BALSAMELI Salvatore, classe 1990;

    · LA VATTIATA Giuseppe, classe 1989;

    · LICATA Aurelio, classe 1983.

     

    L’esecuzione del provvedimento restrittivo  costituisce il termine di una vasta attività di indagine condotta dalle Squadre Mobili di Trapani e Enna che ha consentito di individuare coloro che, nel mese di luglio dello scorso anno, si rendevano autori di due rapine in banca, rispettivamente  in danno di una filiale dell’Istituto di credito “Intesa San Paolo” sita ad Enna e dell’Istituto di Credito Cooperativo “Don Rizzo” di Erice Casa Santa (TP).

     

    Nella prima rapina i malviventi riuscivano ad impossessarsi della somma di circa 6.500 €, mentre nella seconda si appropriavano di  circa 46.000,00 €.

     

    Il BALSAMELI ed il LA VATTIATA erano già stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile di Enna  lo scorso marzo 2013, proprio perché ritenuti responsabili della predetta  rapina ai danni della filiale Intesa San Paolo di Enna, commessa il 19.07.2012.

     

    Il prosieguo dell’attività di indagine consentiva di individuare nel LICATA il terzo complice in precedenza rimasto ignoto

     

    Si appurava, inoltre, i tre erano gli autori della rapina in danno dell’Agenzia della Banca Don Rizzo di Erice Casa Santa (TP), perpetrata in questo centro dopo appena 8 giorni, il 27 luglio 2012.

     

    In occasione delle due rapine medesime erano le modalità operative:

    i soggetti entravano in banca a viso scoperto e sotto la minaccia di un taglierino si facevano consegnare i contanti disponibili, non esitando a sferrare violenti calci e pugni nei confronti di dipendenti e clientela.

     

    Non contenti di questo – per essere certi che nessuno potesse reagire dando l’allarme alle forze dell’ordine – legavano mani e piedi alle persone presenti, che rimanevano atterrite dalla brutalità dei malviventi.

     

    L’esecuzione del provvedimento restrittivo è il risultato di una complessa attività investigativa svolta secondo metodi e modalità tradizionali, esame dei filmati dei sistemi di videoripresa interni ed esterni agli istituti di credito, escussione di testimoni, ricognizioni fotografiche e sviluppo dei tabulati telefonici relativi alle utenze dagli stessi utilizzate.