Trappeto: incendiato villino, indagano i carabinieri

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TRAPPETO. Distrutto nella notte un villino a Trappeto, poco distante dal centro storico. Presa di mira l’abitazione di un imprenditore originario di Trappeto ma emigrato da tempo in Germania. Nessun dubbio sul dolo: gli autori del raid hanno appiccato le fiamme strategicamente in diversi punti con l’intento di incenerire tutto. E così è stato: ad andare distrutto non è stato solo l’immobile, dichiarato oltretutto non agibile per via dei danni strutturali provocati dal fuoco, ma anche un auto e una imbarcazione che erano custoditi all’interno di un box annesso alla villetta. Ad indagare sul caso sono i carabinieri della Compagnia di Partinico, competenti per territorio, che sin queste ore stanno cercando soprattutto di ricostruire la dinamica dell’accaduto e l’ipotetico movente. Si aspetta la deposizione della denuncia da parte dello stesso proprietario, P.B. di 29 anni, atteso nei prossimi giorni di rientro a Trappeto. Un rientro che per lui sarà amaro nel paese che lo ha visto nascere. Infatti la furia devastatrice delle fiamme ha praticamente danneggiato tutto all’interno dell’abitazione utilizzata per le vacanze. Ad intervenire sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Partinico, chiamati intorno all’una, che hanno dovuto lavorare per oltre tre ore prima di potere avere ragione delle altissime lingue di fuoco. Gli incendiari hanno studiato il piano per entrare in azione nei minimi particolari, con l’intenzione proprio di distruggere tutto. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri sono penetrati dal piano terra, forzando la porta d’ingresso, quindi hanno cosparso sia il piano terra che il primo piano di liquido infiammabile. Appena usciti dall’immobile hanno fatto irruzione anche all’interno del garage e anche qui hanno gettato benzina ovunque. Quindi hanno appiccato le fiamme. Secondo i pompieri il fuoco sarebbe stato accesso in più punti. Il rogo ha praticamente incenerito tutta la mobilia all’interno del villino e distrutto parzialmente l’auto e l’imbarcazione che si trovavano all’interno del box. Ancora gli inquirenti non si sentono di sbilanciarsi nel tentativo di tracciare un’ipotesi: in queste prime ore si sta scavando soprattutto nella sfera personale del ragazzo che risulta essere incensurato. Il padre, invece è pregiudicato ma non è affatto scontato che il raid incendiario possa essere a lui collegato. In queste prime battute dell’indagine ogni ipotesi viene tenuta in considerazione dai carabinieri, in attesa soprattutto del rientro del proprietario del villino. Da lui gli inquirenti sperano di potere ottenere delle informazioni utili su quanto accaduto. I danni ammontano a decine di migliaia di euro e sono in corso di quantificazione.

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