TRAPPETO. Con la crisi politica si aprono i giochi per possibili nuovi scenari in seno all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pino Vitale. Il licenziamento in tronco dell’assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica Pietro Maniaci deve necessariamente spingere il primo cittadino a verificare quali alternative politiche ci sono a livello locale per trovar un nuovo assetto che gli permetta di potere contare su una maggioranza in consiglio comunale. L’estromissione di Maniaci, che è anche consigliere comunale, comporta infatti l’abbandono in tronco di un folto gruppo di consiglieri: sarebbero in cinque pronti ad abbandonare la maggioranza. Il che significa che sui 12 componenti in aula al momento soltanto 3 sono sicuramente a sostegno del primo cittadino. In parole povere oggi Vitale sarebbe persino a rischi di mozione di sfiducia: “Non me ne frega niente – replica lo stesso sindaco – per me la lealtà è la prima cosa in assoluto. Continuerò a lavorare con serenità per i cittadini e mi auguro che il consiglio lavori nella stessa direzione, al di là delle posizione di maggioranza ed opposizione. Credo che in questo momento ogni rappresentante istituzionale debba seguire la direzione di una presa di coscienza rispetto alle esigenze del paese, non si può certo perdere tempo dietro alle magagne politiche che poco interessano ai cittadini”. Eppure il sindaco sa bene che per portare avanti un’azione di governo serve inevitabilmente una maggioranza in consiglio comunale. Ci potrebbe quindi essere una clamorosa apertura nei confronti dell’opposizione che in questi quasi due anni di sindacatura ha avuto delle fortissime contrapposizioni con Vitale, con polemiche al vetriolo quasi all’ordine del giorno. Sembra che già questo processo di apertura in realtà ci sia stato, anche se non si sa quanto effettivamente studiato a tavolino. Nella seduta del consiglio comunale di mercoledì scorso proprio la minoranza ha permesso di far passare gli atti proposti dalla giunta, votando con i 3 consiglieri a sostegno del sindaco. Che ci sia già un mezzo accordo? “Assolutamente no – smentisce Vitale –, la minoranza ha votato dei semplici regolamenti su cui c’era poco da opporsi. Come supererò questa crisi politica? Verificherò il da farsi insieme ai consiglieri che mi sostengono”. La decisione di licenziare Maniaci, però, non appare come un fulmine a ciel sereno: già c’erano state delle avvisaglie quando fu presentato in consiglio comunale il bilancio con Maniaci che rifilò diversi emendamenti insieme al suo gruppo di riferimento. Durante la seduta di mercoledì scorso poi c’è stata la definitiva rottura: il gruppo consiliare dell’assessore licenziato ha presentato qualcosa come una trentina di emendamenti a due regolamenti.
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