Trapani: L’ Ente Luglio Musicale dice BASTA ad Abbruscato.

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Il Consigliere Delegato, dell’ente luglio musicale trapanese,  Giovanni de Santis risponde  alle dichiarazioni del consigliere comunale di Trapani Vincenzo Abbruscato il quale, intervenendo sull’iter del bilancio comunale, ha lasciato intendere  che sarebbe stato opportuno ridimensionare le dotazioni finanziarie dell’Ente Luglio Musicale, comparando il Luglio Musicale e i servizi sociali o l’Unione Maestranze, lasciando intendere che continuare a fare vivere il teatro di tradizione della città  equivarrebbe a determinare un abbassamento del livello dei servizi all’assistenza economica agli  indigenti o dei servizi alla persona come l’assistenza domiciliare agli anziani e simili o a sabotare la  processione dei Misteri.

Così in una nota stampa il Consigliere delegato dell’Ente Luglio Musicale dice che “sarebbe interessante conoscere l’opinione di Abbruscato sul sistema che  caratterizza la gestione dei servizi sociali attraverso l’affidamento dei “servizi alla persona” in  appalto a tante cooperative, alcune delle quali, in passato, erano legate a noti esponenti politici.

Il Luglio, dal canto suo,continua De Santis, a breve darà alla città conto e soddisfazione della gestione dei fondi  pubblici che gli sono stati assegnati e fornirà dettagliate informazioni sui risultati conseguiti,  auspicando che lo stesso facciano le società controllate del comune e gli altri soggetti che  Abbruscato cita nel suo comunicato. L’affermazione del consigliere comunale non è soltanto frutto di un approccio superficiale- afferma De Santis-  su temi  importanti ma è anche irrispettoso nei confronti dei  dipendenti del Luglio Musicale che non hanno lesinato impegno per fare sopravvivere lo storico  ente culturale cittadino ai tagli determinati dal Governatore Crocetta, grande  sabotatore della rete culturale siciliana, al quale lo stesso Abbruscato è fortemente legato.

E’ anche curioso il fatto che questo nuovo censore del Luglio, continua il consigliere delegato dell’ente,  sia lo stesso che sosteneva lo stesso  Ente in anni passati, quando esso era amministrato da personaggi inquietanti del cui cattivo  operato ancora oggi paghiamo i danni! E’ chiaro che, conclude de Santis, sabotare l’Ente proprio quando si sta riscattando da un passato opaco nel quale la politica lo ha tenuto soffocato con i suoi tentacoli clientelari, favorirebbe certamente un ritorno a vecchie logiche.