Trapani: si apre l’Anno per la Vita Consacrata

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Venerdì prossimo 16 gennaio,  287° anniversario della morte, a Trapani  viene ricordata la figura del venerabile Fra Santo di San Domenico, l’agostiniano scalzo trapanese fondatore della Chiesa dell’Itria.

Alle ore 18.30 si terrà la concelebrazione eucaristica concelebrata dal Superiore generale dell’Ordine degli Agostiniani scalzi padre Gabriele Ferlisi, dal Padre provinciale degli Agostiniani scalzi in Italia padre Vincenzo Consiglio, dal vicario generale della Diocesi don Alessandro Damiano. Saranno presenti con il rettore della Chiesa diacono Girolamo Marcantonio e i fedeli trapanesi,  anche alcuni agostiniani provenienti dal convento dell’Itria di Marsala.

 

Il Venerabile Fra Santo da San Domenico, agostiniano, cittadino trapanese vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo (5 agosto 1655 – 16 gennaio 1728) era un uomo di umile estrazione sociale. Al secolo Vito Antonio di Santo, Fra Santo prima di seguire la vocazione alla vita religiosa lavorava presso la sua bottega come calzolaio.

Desiderando una vita più perfetta entrò tra gli Agostiniani Scalzi a Marsala in qualità di fratello converso. Il 22 maggio 1685 emise la professione religiosa col nome di Fra Santo di S. Domenico. Da Marsala ritornò a Trapani e qui gli venne affidato l’ufficio gravoso di questuante che esercitò ininterrottamente per 43 anni. Spesso si recava a Favignana non solo per la questua, ma soprattutto per pregare nella solitudine. A testimonianza del suo passaggio esiste nell’isola una zona chiamata «Punta di Fra Santo» o «Punta di Santu Vituzzu» (Fra Santo da molta gente veniva chiamato col vezzeggiativo del nome di nascita). In quella stessa zona si può ammirare ancora oggi «il Pozzo di Fra Santo», così chiamato per il prodigio da lui operato.  Accanto a questo pozzo vi è una casa rustica e abbandonata dove il Servo di Dio passava la notte a dormire e pregare.

Fra Santo passò tra in mezzo alla gente, umile, paziente e pio, sotto il peso delle bisacce, chiedendo l’amorosa carità per i suoi frati e lasciando in cambio, il suo sorriso, la sua dolce parola e la benedizione del Signore. Il Suo amore per Dio non conobbe confini. Mosso da fervido zelo per la Sua gloria, con le elemosine faticosamente raccolte potè costruire a Trapani la Chiesa di S. Maria dell’Itria dove riposa dal 16 gennaio 1728, giorno della sua morte.

 

Dopo che, alcuni anni fa, gli Agostiniani Scalzi hanno deciso di lasciare la Chiesa di Santa Maria dell’Itria (Santa Rita) il Vescovo di Trapani ne ha impedito la chiusura nominando nuovi rettori i quali hanno raccolto l’eredità spirituale lasciata dai predecessori (tra questi padre Celestino Zaccone), e hanno continuato le attività di preghiera e hanno promosso lodevolmente il culto di Fra Santo e di Santa Rita… fino ad oggi.