È stata una lunga e tribolata storia infinita, cominciata nel marzo del 2010, e poi definitivamente stoppata dalle ultime scelte del piano regionale rifiuti che hanno puntato fondi e progettualità sui termovalorizzatori. È la storia dell’impianto di compostaggio che sarebbe dovuto sorgere in contrada Lagani, a Calatafimi, mei pressi di Gallitello. L’accordo per la concessione del terreno venne sottoscritto durante la sindacatura Ferrara e prevedeva per il comune calatafimese, tra l’altro, un benefit del 5% dei ricavi della gestione dell’impianto di compostaggio. Per l’opera. dopo anni di progettazione, arrivò finalmente il finanziamento del CIPE di poco più d 14 milioni e mezzo di euro e, tempo dopo, un necessario incremento di altri 4 milioni. Tutto adesso annullato dalla virata degli ultimi governi regionali sui termovalorizzatori.
Ma l’assessore del comune di Calatafimi/Segesta, l’alcamese e incallito ambientalista Massimo Fundarò, vorrebbe ottenere, per quel sito raggiungibile dallo svincolo autostradale di Gallitello, un impianto innovativo che possa lavorare i rifiuti in favore di tutto il territorio. Interlocuzioni sono state avviate con il governo nazionale e con l’assessorato regionale competente. “Questo impianto pubblico di compostaggio aerobico per il trattamento dei rifiuti organici – disse Fundarò qualche tempo fa – è stato visto con fastidio dai governi regionali degli ultimi 10 anni che hanno fatto di tutto per farlo saltare”. La sua realizzazione – sempre secondo l’assessore della giunta Gruppuso – avrebbe comportato non solo comun taglio netto dei costi per l’organico (da €250 a €80 a tonnellate ma anche una alternativa efficace e rapida alla strategia degli inceneritori.