Narcotraffico fra Alcamo e Partinico, tre in carcere e cinque ai domiciliari. Padre incensurato succede al figlio

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Blitz antidroga della polizia, nella notte, denominato ‘Oro Bianco’. Nel mirino degli investigatori della squadra mobile di Trapani e del commissariato di Alcamo, un sodalizio dedito al traffico di stupefacenti, operante tra il territorio alcamese e Partinico. I capi dell’organizzazione anche rinsaldato contatti con narcotrafficanti operanti nel centro Italia ed in particolar modo in provincia di Latina. Otto le misure restrittive, tre in carcere, emesse dal G.I.P. su richiesta della Direzione Distrettuale di Palermo, 12 altri indagati e sedici le perquisizioni personali e domiciliari disposte dalla Procura nei confronti di altrettante persone cui è stato contestato il delitto di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di cocaina.

In carcere sono finiti gli alcamesi Francesco Di Giovanni, autotrasportatore incensurato, Giuseppe Vilardi, cinquantatreenne con precedenti per droga, e il partinicese Gioacchino Guida, partinicese di 44 anni, già detenuto. Altri cinque indagati sono finiti ai domiciliari. Le indagini degli investigatori del commissariato di Alcamo, portate avanti tra la primavera del 2017 e l’estate del 2019, hanno permesso di ricostruire l’organigramma del sodalizio capeggiato, prima dell’arresto, dal trentaseienne uomo di fiducia e autista del defunto boss di Alcamo, Ignazio Melodia (lu dutturi), Giuseppe Di Giovanni, e poi, dopo l’operazione Freezer, dal padre di quest’ultimo Francesco assieme a Giuseppe Vilardi e Gioacchino Guida.

I tre avevano assunto il comando dell’organizzazione criminale. dopo che Giuseppe Di Giovanni venne arrestato il 21 febbraio del 2017 nell’ambito dell’operazione antimafia “Freezer”, ed erano anche riusciti a consolidare i contatti già avviati con narcotrafficanti operanti in particolare nella provincia di Latina. I risultati delle indagini hanno consentito di sequestrare ingenti dosi di cocaina e di documentare numerosi episodi di trasporto, detenzione e cessione dello stesso tipo di droga.  Sono emersi inoltre due episodi di estorsione aggravata, commessa da appartenente al sodalizio nei confronti di altrettanti pusher, che non avevano onorato i debiti contratti con l’organizzazione criminale.