Tonnara di Scopello, Coppola scrive ai proprietari: “ipotizzabile convenzione”

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“Occorre solamente intenderci ed il contenzioso legale non avrà motivo di esserci. Passaggio libero significa che devono comunque esserci delle regole che disciplinano l’accesso perché un bene di tale valenza storica, culturale e paesaggistica va sicuramente tutelato; potremmo prevedere ad esempio una convenzione, in modo da valorizzarlo ulteriormente con l’intervento pubblico di Comune e Soprintendenza”.  Il sindaco di Castellammare del Golfo sembra voler smorzare i toni sulla questione del libero acceso al mare nella zona dei faraglioni di Scopello: “Ritengo che si siano diffuse notizie del tutto errate – afferma Coppola- per tali motivi ho voluto chiarire la posizione dell’amministrazione comunale anche ai proprietari della tonnara”. Il primo cittadino ha inviato una lettera di precisazioni ai comproprietari della Comunione della tonnara di Scopello e Guzzo dove specifica che “trattandosi di un percorso da sempre esistito, lo stato dei luoghi non può che rimanere immutato. Non è, pertanto, necessaria l’effettuazione di alcuna opera o lavoro e, inoltre, l’edificio storico della Tonnara rimane del tutto estraneo a questa vicenda e continuerà, come da sempre, a non essere interessato dal permanere della pluricentenaria esistenza del percorso in questione. Nessun cambiamento – ribadisce ancora una volta Coppola – nessuno, salvo, naturalmente, la cessazione dell’onere a carico dei cittadini e dei turisti di pagare un biglietto a soggetti privati per accedere e fruire del mare. Non solo non è vero – chiarisce il sindaco – ma non si comprende nemmeno chi lo abbia potuto solo ipotizzare che il Comune sia interessato ad espropriare tutto il complesso monumentale della Tonnara. Non esiste nulla, proprio nulla, in tal senso. Affermare il contrario, è affermare qualcosa di non vero”.“Certamente -prosegue la dettagliata lettera di precisazioni- si può concordare che esigenze di migliore pubblica fruizione possano imporre a questa amministrazione di regolamentare, anche mediante accordi, l’esercizio di questo diritto, ma l’essere ancor oggi, e sempre, aperti al dialogo, non può significare che l’unico criterio regolamentativo possa rimanere quello che un soggetto privato, non solo di fatto, “privatizzi il mare”. Coppola conclude affermando di “rimanere disponibile all’esame di qualsiasi eventuale proposta concretamente realizzabile” che possa, in alternativa a quella avviata, permettere di raggiungere la, più volte riaffermata, finalità di pubblico interesse: quella cioè di consentire a chiunque il libero accesso e la libera fruizione del tratto di mare in questione, “dovendo in caso contrario – aggiunge infine – ritenermi, nella mia qualità, obbligato, nei confronti dell’interesse della cittadinanza tutta e, più in generale, degli interessi pubblici alla cui cura e tutela per la mia carica sono preposto, a proseguire nell’azione amministrativa già intrapresa”.