Terremoto del Belice: dopo 48 anni ricostruzione ancora capitolo aperto

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Sono passati 48 anni: tra il 14 e il 15 gennaio 1968 una serie di violente scosse colpiva la Valle del Belice, la vasta area compresa tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, per cambiarne per sempre il volto. Centinaia di vittime, decine di migliaia di sfollati. Una ferita ancora aperta, nonostante sia passato quasi mezzo secolo. «Anche questo 48° anniversario del sisma del Belice viene celebrato in un clima di forte e vibrata protesta generale, nonostante piccoli passi avanti si registrano da un punto di vista finanziario che riguardano però sblocchi e conclusioni di procedure avviate negli anni precedenti» il commento del coordinatore dei sindaci del Belice e sindaco di Partanna Nicolò Catania, che evidenzia: «Lo svincolo delle somme residue relative al finanziamento dei 35.000.000 e nella disponibilità del Dipartimento della protezione civile regionale (finanziamento della legge di stabilità 2013) la sottoscrizione dell’ APQ del 31.12.2015 relativo al finanziamento per lo smantellamento dell’amianto nei comuni con presenza di aree destinate alle baracche (legge 9 agosto 2013 n.99), costituiscono le uniche somme destinate al territorio i cui effetti si registreranno nel corso del 2016, non essendosi registrata alcuna altra forma di interventi nella recente legge di stabilità, per il secondo anno consecutivo, vedendo ancor più lontana e complicata la fase di chiusura della ricostruzione e della infrastrutturazione dei 21 comuni colpiti dal sisma del 1968».  Le manifestazioni indette in occasione dell’anniversario si celebreranno, annuncia Catania, «in tono pacato ma allo stesso tempo con senso di amarezza e sfiducia nelle istituzioni sia esse nazionali che regionali».  Il coordinatore dei sindaci tiene a sottolineare «le eccessive lungaggini in cui è stata avviluppata la ricostruzione del Belice nel tempo» e che essa «è un capitolo ancora aperto: mancano 150 milioni di euro per opere pubbliche e 230 milioni per l’edilizia privata» rilevando ancora una volta  che in tutto questo processo storico riguardante il territorio «la mancanza principale che si denota è una politica centrale volta ad attuare azioni finalizzate ad un armonico processo di sviluppo economico delle aree interne del Belice». E ricorda, amareggiato, che gli impegni di alte cariche istituzionali, che hanno visitato questi territori, siano serviti a poco. Ora i sindaci sono in attesa di essere ricevuti dall’attuale ministro delle Infrastrutture Del Rio a cui è stata inoltrata la richiesta per un incontro ufficiale nel novembre scorso. Intanto le manifestazioni previste per il 2016 si terranno oggi, domani e domenica 17 gennaio, nei comuni di Poggioreale, Gibellina, Salaparuta, Montevago, Santa Margherita Belice, Santa Ninfa, Menfi e Partanna. In quest’ultima cittadina  si concluderanno con la celebrazione alle ore 10.30 di una messa in suffragio delle vittime del sisma da parte del vescovo mons. Domenico Mogavero, con la partecipazione dei 21 Sindaci del Belice presso la chiesa del Carmelo.