Teatro ‘Cielo d’Alcamo’ senza risparmio energetico. Pannelli mai entrati in funzione

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Ha riaperto i battenti da circa un anno, esattamente lo scorso mese di aprile, con tanto di inaugurazione in pompa magna. Riscaldamento e raffreddamento del teatro ‘Cielo d’Alcamo’, però, per altri mesi non funzionarono perché non era stata prevista l’installazione di un nuovo quadro elettrico più potente, in grado di mantenere un più alto kilowattaggio necessario ai climatizzatori per fornire fresco d’estate e caldo d’inverno. Tra le varie opere effettuate e terminate con grande ritardo sul cronoprogramma previsto dall’appalto, la giunta Surdi tenne parecchio a sottolineare l’efficientamento energetico e il risparmio dei consumi elettrici grazie all’installazione, sul tetto del teatro, di un gruppo di pannelli fotovoltaici.  Quei pannelli, però, sono in esposizione. Finora non hanno prodotto neanche un volt di energia. Son lì in bella mostra perché, a quasi un anno dal completamento dei lavori, nessun allaccio è stato ancora effettuato.

Ad onor del vero sono stati collegati al quadro elettrico ma il comune di Alcamo non ha ancora completato l’iter per ottenere l’ok all’immissione dell’energia prodotta nella rete pubblica. Insomma necessita l’ok da parte del GSE, il gestore dei servizi energetici. Insomma si sono strombazzati obbiettivi importanti, quelli del risparmio energetico, che però sono rimasti soltanto sulla carta. E dire che il progetto, per un importo complessivo di poco meno di 493.000 euro, puntava soprattutto sul risparmio energetico e le somme erano state assegnate dalla Regione nell’ambito della misura “realizzazione di opere pubbliche per promuovere l’eco-efficienza e la riduzione di consumi di energia primaria negli edifici pubblici”. Ma c’è qualcos’altro che non va nonostante la ristrutturazione del teatro ‘Cielo d’Alcamo’. La climatizzazione registra infatti qualche problemino per un evidente stranezza: l’allocazione a circa dieci metri di altezza dei bocchettoni dai quali fuoriescono aria calda e aria fredda. Capita quindi che il caldo, che secondo la fisica va verso l’alto, diventi insopportabile per chi è seduto in galleria e si percepisca invece poco in platea. È anche capitato che in galleria qualcuno abbia anche accusato dei malori a causa dell’elevata temperatura. Insomma quei bocchettoni installati così in altro non consentono una necessaria miscelazione di aria e quindi di temperature diverse.