TARI per le aziende, +113%. Con M5S vota a favore ABC che, in aula, non apre bocca

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L’accordo elettorale fra il Movimento 5 Stelle e parte di ABC, in particolar modo i consiglieri Camarda e Ruisi, è stato certificato dalla seduta consiliare di ieri. Grazie infatti ai tre esponenti di Alcamo Bene Comune oltre a Caterina Camarda e Mauro Ruisi anche il vice-presidente del consiglio comunale, Gino Pitò (quest’ultimo ha forse ‘pagato’ l’ultima cambiale per la sua designazione e nomina alla vice-presidenza), il sindaco Surdi ha trovato in aula il numero necessario di voti per approvare il PEF e il nuovo piano tariffario della TARI.

Un atto, quest’ultimo, che alle attività commerciali e imprenditoriali porterà, nel 2022, uno stratosferico incremento del 113%. Stamattina ABC si è premurato a divulgare un comunicato-stampa in cui esordisce testualmente: “Il senso di responsabilità viene prima di qualsiasi campagna elettorale”. Il documento poi ribadisce che la mancata approvazione del PEF avrebbe condotto il comune di Alcamo, nel 2022, a un dissesto finanziario pericolosissimo. In aule il vice-presidente Gino Pitò non ha accennato alcun intervento per spiegare le motivazioni de suo voto favorevole.

Meno ancora, da remoto, hanno fatto Camarda e Ruisi che, come si evince dallo streaming, si sono collegati solo al momento del voto. Il risultato della votazione è stato quindi di 11 favorevoli, sei astenuti e un contrario. Vero è che il prossimo PEF, alla luce del rilancio della differenziata, potrà ridurre le somme necessarie a ripianare il buco causato da una gestione ‘Allegra’, quasi scellerata, dei rifiuti ad Alcamo negli ultimi 5 anni, ma è altrettanto vero che, rimanendo così le cose, come è molto probabile che accada, la super-mazzata porta i nomi, oltre che della giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi, dei consiglieri comunali di ABC Pitò, Camarda, Ruisi, del movimento 5 Stelle Mancuso, Cuscinà, Calamia, Russo, De Luca, Cusumano, Barone e Salato, questi ultimi due nella doppia veste di assessori e consiglieri. Un solo voto contrario, quello di Saverio Messana dell’UDC. Astenuti Allegro, sempre UDC, Asta e Puma dei Verdi, Calandrino di VIA, Cappero e Mirabella di cantiere Popolare.

Il giuoco delle parti, nella vita e nella politica, è sempre dietro l’angolo. Sembrano infatti lontanissimi, quasi dimenticati, i tempi in cui, sotto la sindacatura Bonventre, alcuni attuali assessori e consiglieri comunali, per un incremento dei tributi comunali ben al di sotto del 113%, mobilitarono le piazze e tennero affollate assemblee anche nelle palestre comunali.