Tari ad Alcamo, +30% per le imprese e +17% per le famiglie. Proposta prevede pure +7% per bollette acqua

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Il costo del servizio di raccolta dei rifiuti e di pulizia della città ad Alcamo sfonda la ragguardevole cifra di dieci milioni, per l’esattezza 10.210.160 euro. Altro che riduzione dei costi come era stato messo al centro della campagna elettorale del sindaco Surdi nel 2016. Ovviamente da quelle promesse tante cose sono cambiate anche e soprattutto riguardo al problema rifiuti dell’intera regione ma, al contempo, non posso essere sottaciuti errori di valutazione. Come quelli non pianificati nello scorso esercizio e che portarono all’incremento del 113% della TARI a carico delle attività produttive. Lo scorso anno andò bene perché il fondone covid salvò gli imprenditori alcamesi.

Adesso però bisogna far quadrare i conti e l’ammontare del servizio è quasi identico a quello dello scorso anno. Questa mattina sono stati convocati d’urgenza i capigruppo consiliari per valutare il piano che dovrà essere approvato nella seduta consiliare di lunedì prossimo. Insomma pochissimo tempo per studiare gli allegati e probabilmente nessuna possibilità di proporre emendamento. Come si procederà quindi a coprire il buco dello scorso anno e la nuova previsione?

Il disavanzo verrà spalmato anche alle utenze domestiche e non solo alle attività produttive. Così imprese ed esercizi commerciali subiranno il 30% di aumento della Tari mentre tutte le famiglie circa il 17%. Insomma invece di produrre la chiusura o il fallimento delle imprese, le somme verranno recuperate fra tutte le utenze. Una famiglia media andrà così a pagare almeno 50 euro in più rispetto all’ultima bolletta dei rifiuti. Incremento in vista anche per le tariffe idriche. Qui l’aumento sarà meno consistente. Dovrebbe aggirarsi intorno al 7% che, tradotto in denaro, significa 15 o 20 euro a bolletta.