Alpauno

TARI, ad Alcamo +11% per le aziende e +5% per le famiglie. Salvato avanzo di gestione

11% di aumento per esercizi commerciali ed imprese, 5 per i nuclei familiari. Questi gli aumenti della TARI approvati ieri dal consiglio comunale.   L’ennesimo sacrificio che dovranno fare gli alcamesi per fare quadrare i conti di un servizio, quello della raccolta dei rifiuti e della cura del verde pubblico, che continua a lievitare. Il comune di Alcamo era andato in squilibrio finanziario di 499.000 proprio a causa dell’aumento dei costi per servizio e trasporto dei rifiuti. L’arrivo dalla Regione di 104.000 euro proprio per alleviare i cosiddetti extra-costi ha però consentito al comune di Alcamo di non intaccare l’avanzo di gestione del 2023, somme che quindi resteranno al loro posto ma che attendono sempre di essere investite. Fra contributo regionale, maggiore gettito dalle dichiarazioni dei redditi e altri piccoli capitoli, la ragioneria del comune ha messo assieme la proposta da 499.000 euro, approvata ieri dal consiglio comunale. I lavori consiliari sono cominciai in ritardo e con evidenti difficoltà a reperire il numero legale fra consiglieri fuori per lavoro o in vacanza. Magari qualcuno preferiva anche evitare la patata bollente dell’ennesimo aumento della bolletta della TARI. Alla fine la seduta è cominciata ed è andata avanti in maniera abbastanza liscia. Il massimo consesso civico presieduto da Saverio Messana ha dovuto anche approvare il riequilibrio di bilancio dopo che i conti del comune di Alcamo, per una decina di giorni, erano incappati in quello squilibrio causato proprio dall’ennesimo aumento del servizio di raccolta, smaltimento e trasporto dei rifiuti. Un costo totale che, secondo le pie intenzione della giunta Surdi all’epoca del suo primo insediamento, poteva essere abbattuto e che invece, alla luce anche dei tanti problemi presenti in Sicilia nel settore rifiuti, è quasi raddoppiato rispetto al 2016.

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