Tamponi, esiti errati per tabella disallineata. Sistema in tilt all’ASP, rimedia USCA

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Un errore del sistema, un disguido telematico, un problema al programma Excel. Qualche giorno fa una settantina di persone hanno ricevuto per e-mail referti sbagliati e nomi in chiaro che, invece, dovrebbero essere eliminati per tutelare la privacy. La rete dell’ASP di Trapani era andata in tilt e così si erano disallineate le colonne degli esiti dei tamponi con quelle contenenti i dati anagrafici di chi era in quarantena e si era sottoposto al controllo. Il personale dell’USCA che per adesso lavora fino a tardissima ora, poco prima di mezzanotte si è accorto dell’inghippo ed ha inviato un’altra mail con cui invitava tutte le persone a non tenere conto della precedente comunicazione.

In pratica i rischi di contagio sono stati ridotti al minimo in quanto il disallineamento, e quindi lo scambio degli esiti, si sono verificati dopo le 22 per essere rettificati alle 23.30. Non soltanto il disallineamento fra positivi e negativi ma anche la presenza nell’elenco inviato con la prima mail di nomi e cognomi, lasciati in chiaro, di tutte le persone che si erano sottoposte al tampone all’hub di controllo, a Trapani, all’autoparco di via Libica. Per maggior zelo, l’indomani, il personale USCA ha chiamato uno per uno, circa 200, quindi anche coloro che non avevano ricevuto il messaggio disallineato, per spiegare l’inghippo, fare chiarezza ed evitare rischi. Il sistema, errori telematici a parte, è quasi al collasso nel trapanese come dappertutto. Medici, infermieri e amministrativi operano fino all’una di notte ma non riescono a smaltire tutto il lavoro. La gente bloccata a casa per avere il tampone liberatorio, vorrebbe linciare il personale che, onestamente, ha poche colpe. Necessiterebbero altre assunzioni. E’ facile comunque dare addosso alle USCA o ad altri servizi dell’ASP. Vero è che il cittadino paga le tasse ed è giusto che venga tutelato, ma è altrettanto vero che in nessun ambito sarebbe semplice gestire numeri decuplicati. Vi immaginate che caso accadrebbe in una scuola se, nel giro di 4 giorni, gli studenti da 1000 diventassero tremila? O in un negozio che da 100 clienti al giorno se ne ritroverebbe 500? O in una semplice casa di famiglia qualora gli occupanti da 4 diventassero 20? Semplicemente il caos. Quello che naturalmente sta accadendo durante questa pandemia a strutture e uffici dell’ASP di Trapani e delle altre aziende sanitarie provinciali.