Tagli all’assistenza dal Comune di Alcamo, parte una petizione

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Una petizione per sensibilizzare il Comune a non effettuare tagli ai servizi per la popolazione bisognosa. L’iniziativa parte da Alcamo e porta la firma dell’associazione “Servizio e promozione umana” che denuncia come il Comune stia provvedendo ad una serie di tagli in attività legate ad anziani non autosufficienti, disabili psichici, minori a rischio devianza e non solo. E’ stato distribuito in questi gironi un foglio con le motivazioni di questa petizione e lo spazio per la raccolta delle firme dove deve anche essere riportato il documento di riconoscimento ed un eventuale contatto e-mail. “La pubblica amministrazione di Alcamo – sostiene l’associazione promotrice della petizione – ha messo in atto una serie di provvedimenti volti a sanare il passivo amministrativo. Le manovre poste in essere a tal fine, purtroppo, hanno delle ricadute tristi su una fascia della popolazione debole e bisognosa”. Secondo la stessa associazione con questa decurtazione di fondi è a serio rischio la qualità e la continuità del servizio assistenziale: “In questo modo – continua la petizione – non si tiene conto né di coloro che soffrono, né delle ricadute devastanti che hanno sulle loro famiglie”. Effettivamente i tagli il Comune li ha già in qualche modo attuati, primo fra tutti la decurtazione di fondi che ha impedito come ogni anno lo svolgimento della colonia estiva all’Ipab, l’istituto Pastore e San Pietro di assistenza ai minori a rischio. Sull’ipotesi di effettivi tagli il commissario del Comune, Giovanni Arnone, non si sbilancia: “Stiamo verificando – precisa – anche perché si tratta di una materia delicata che investe minori e anziani. Si stanno facendo soprattutto verifiche sul piano finanziario per vedere cosa fare”. A rischiare quindi sono soprattutto minori ed anziani, quelli che non rientrano in regime di assistenza obbligatoria ovviamente. L’Ipab ad oggi ha svolto, in convenzione con il Comune, servizi di centro diurno, semiconvitto e residenziale per minori indigenti ed in stato di bisogno, anche disabili fisici e psichici, e quindi il ricovero, la mensa, l’assistenza pre-scolare e scolare, l’educazione fisica, morale e religiosa, lo svolgimento di attività culturali, ricreative e riabilitative. I minori, dai 3 ai 17 anni, ospiti dell’istituto che frequentano le scuole elementari, medie e superiori, sono stati assistiti sino all’anno scorso nelle ore pomeridiane anche con attività di doposcuola. “Tali provvedimenti – aggiunge l’associazione Servizio e Promozione umana – non comporterebbero un reale risparmio in quanto l’assenza di adeguati servizi porteranno inevitabilmente all’aumento del bisogno assistenziale e del disagio psichico, aumentando il numero dei ricoveri e dei casi di emergenza da gestire, che comporteranno costi più elevati”. La petizione sarà a breve depositata al Comune.