La Corte di cassazione ha respinto ieri il ricorso presentato dall’avvocatura dello Stato che aveva chiesto l’annullamento della sentenza che aveva consentito di liquidare la somma di un milione e 100 mila euro per l’ingiusta detenzione dell’alcamese Gaetano Santangelo, una delle persone, all’epoca dei fatti minorenni, che vennero perseguitate per la strage avvenuta nella casermetta di Alcamo Marina, dove vennero trucidati due giovani carabinieri. La Corte di cassazione ha accolto la tesi dei difensori Pardo Cellini e Salo Lauria sentenziando la conferma del risarcimento di un milione e 100 mila euro. Stessa sentenza recentemente anche per Vincenzo Ferrantelli. Entrabi erano stati condannati a 20 anni di reclusione, ma prima dell’esecuzione della pena si rifugiarono in Brasile dove uno si sono rifatti una vita. Uno dei due venne individuato, una decina di anni fa, dai carabinieri del comando provinciale di Trapani in Brasile ma i giudici negarono l’estradizione. Ora la palla passa di nuovo ai giudici della Corte d’appello di Catania, che dovranno decidere sulla richiesta, per entrambi, di un ulteriore risarcimento di 12 milioni. Tutti gli imputati si sono professati sempre innocenti e dopo tantissimi anni sono stati prosciolti, grazie alle dichiarazioni di un brigadiere dei carabinieri, che partecipò alle indagini e che fu presente agli interrogatori dove con violenze e torture vennero estorte dichiarazioni con le quali si accollarono un duplice efferato crimine mai commesso. Mercoledì prossimo i giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria inizieranno ad esaminare la richiesta di risarcimento, oltre 50 milioni, presentata da Giuseppe Gulotta, ricevuto mercoleì scorso dal Papa.