Stop alla caccia, il Tar blocca l’attività venatoria in Sicilia

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Doppiette nelle apposite custodie e niente caccia in Sicilia per i superstiti di questo hobby che negli anni si è ridimensionato. Gli alti costi dei tesserini e licenze. La popolazione della selvaggina che si è notevolmente ridotta da qualche anno ha costretto migliaia di cacciatori ad abdicare al loro hobby. Ora a bloccare la caccia in Sicilia sino al primo ottobre è intervenuto il Tribunale ammnistrativo regionale che ha stabilito, che è stata illegittima l’apertura dallo scorso primo settembre. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dalla Lipu, Wwf e Legambiente contro il calendario venatorio, varato dalla Regione. In appena tre settimane  abbattuti esemplari a rischio di estinzione. Nel Trapanese è stato ucciso a fucilate un raro capovaccaio. Gli ambientalisti hanno quindi lanciato l’allarme bracconaggio praticato da squallidi individui mentre i veri cacciatori rispettano fauna e flora. Fauna in via di estinzione che subisce ulteriori colpi mortali dalle doppiette . “Vincono la natura e lo stato di diritto” affermano gli ambientalisti. Soddisfazione è stata espressa anche dall’eurodeputato grillino alcamese Ignazio  Corrao. Numeri drammatici quelli delle ultime ricerche.  Il coniglio selvatico si è ridotto dell’80 per cento ed è ormai estinto soprattutto nella Sicilia occidentale.  Stesso destino per l’istrice la cui carne è molto prelibata  e contro questo animale c’è un accanito bracconaggio.  A rischio estinzione anche numerosi uccelli bersaglio dei cacciatori.  Ad occuparsi dei controlli il Corpo forestale ma a causa della carenza negli organici spesso nel settore caccia regna l’anarchia. Sarebbe opportuno bloccare la caccia per diversi anni per dare la possibilità alla fauna di rigenerarsi e varare norme sempre più restrittive per evitare di uccidere tanti animali selvaggi, vittime anche dei fitofarmaci usati in agricoltura.  Bisogna rispettare la Natura e tutelarla poiché già in tante parti del mondo la caccia selvaggia, gli incendi nei boschi quasi sempre dolosi, il disboscamento, l’inquinamento, etc  hanno prodotto gravi cambiamenti climatici, per cui tutta l’umanità paga le conseguenze.