Alpauno

Spera: “Ingerenze e raccomandazioni dalla politica”. Ciminnisi: “Faccia nomi”

“La cosa più difficile che ho incontrato nella gestione dell’Asp di Trapani è stata dovere convincere i deputati regionali che nei concorsi vincono i migliori. Siamo stanchi delle raccomandazioni”. Non è la prima volta che il commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, Vincenzo Spera, fresco di rinnovo come gli altri colleghi, fino al 31 gennaio, tocca lo spinoso argomento ma stavolta le sue esternazioni hanno avuto maggiore risonanza, Spera, infatti, ha lamentato i tentativi di ingerenze da parte di deputati e assessori regionali nel corso di un convegno svoltosi nell’agrigentino. Le sue parole sono state registrate dalla tv locale TeleRadio Monte Kronio.

L’incontro, organizzato dall’associazione “Fianco a fianco”, guidata dall’ex deputato regionale Giovanni Panepinto, ha fatto il punto  sui problemi della Sanità siciliana e sul l’abolizione del numero chiuso nella Facoltà di Medicina. le dichiarazioni del commissario dell’ASP di Trapani, per certi versi, hanno fatto scoprire l’acqua calda. Ci sono tanti politici, anche con tradizioni familiari, che da sempre hanno gestito il potere, in maniera più o meno diretta, all’interno della sanità trapanese. Vincenzo Spera ha comunque avuto il coraggio di parlare di tali pressioni, dei tentativi di ingerenza, delle raccomandazioni. Non è la prima volta che il capo dell’ASP di Trapani lamenta tali atteggiamenti della politica ma stavolta l’uscita arriva nel periodo in cui il governo della Regione sta effettuando le scelte per dare alle ASP i nuovi manager. E Vincenzo Spera è uno dei funzionari in corsa.

E sulle esternazioni del commissario è immediatamente intervenuta Cristina Ciminnisi, deputata regionale trapanese dei 5 Stelle. “Bene ha fatto il commissario straordinario dell’ASP a denunciare pressioni e raccomandazioni da parte dei deputati regionali. Non sono sufficienti, però, uno sfogo pubblico e una denuncia generica, che rischiano di gettare ombre anche su chi esercita il suo mandato con disciplina e onore nell’interesse della collettività”. “Non dimentichi quindi – ha continuato la deputata pentastellata – che è un funzionario pubblico e che, quindi, ha una precisa responsabilità. Faccia nomi e cognomi, e racconti nel dettaglio chi, quando e come ha fatto pressioni per assunzioni o raccomandazioni. E lo faccia – ha concluso l’onorevole Ciminnisi  – nelle sedi opportune, davanti ad un magistrato”.

 

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