Sospensione ad oltranza per l’insegnante che frequentava Messina Denaro

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Ottiene i primi effetti la missione a Roma dell’assessore regionale all’istruzione, Mimmo Turano, e del direttore dell’ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro. L’insegnante Laura Bonafede ha infatti subito il prolungamento della sospensione dal lavoro e l’avvio di un procedimento disciplinare che potrebbe scaturire in conclusioni drastiche.

“Ringrazio il ministro Giuseppe Valditara per avermi ricevuto e per il proficuo scambio di opinioni avuto durante il nostro cordiale colloquio – ha detto Turano – che ha preso lo spunto dalla vicenda dell’insegnante sospesa dall’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano. Chi mantiene atteggiamenti ambigui o complici nei confronti dei mafiosi – ha tuonato l’assessore regionale – non può mettere piede in un’aula scolastica e oggi, grazie al ministro, abbiamo raggiunto questo risultato”. Turano e Valditara hanno quindi concordato una linea rigida e univoca rispetto alla necessità di proseguire a tempo indeterminato la sospensione di Laura Bonafede dal servizio prolungando quindi la “sua indispensabile lontananza sine die – si legge in una nota – da un’aula scolastica, dove notoriamente si coltivano fin dall’infanzia valori di etica, rispetto e legalità”.

Laura Bonafede, insegnante dell’istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano, è figlia dello storico boss mafioso del mandamento di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede. La donna, fino a pochi giorni prima dell’arresto, manteneva rapporti costanti con Matteo Messina Denaro. Una frequentazione che ha messo a rischio il suo posto di lavoro almeno fino a quando la sua posizione giudiziaria non sarà definita. Dalle indagini del Ros dei carabinieri, coordinate dalla procura di Palermo guidata da Maurizio De Lucia, è emerso infatti il coinvolgimento dell’insegnante. Un video, infatti, ritrae la donna mentre incontra il capo mafia di fronte al reparto di salumeria della Coop di Campobello di Mazara, incontro che secondo le lettere ritrovate dagli inquirenti non sarebbe stato casuale.