L’amministrazione comunale di Paceco, si costituirà parte civile nel processo che vede imputati per il reato di corruzione il direttore dell’Ato TP1 e il direttore Area Sud della società erogatrice di mezzi e impianti Aimeri Ambiente Srl, mentre devono rispondere a vario titolo di reati ambientali il capo impianto del cantiere di Trapani e i responsabili dell’azienda per il recupero dei rifiuti Sicilfert Srl. Il processo inizierà il prossimo 14 settembre, dinanzi al Tribunale collegiale di Marsala, poiché il Tribunale di Trapani ha ravvisato la propria incompetenza territoriale. “Abbiamo deciso, tramite il nostro legale di fiducia, l’avvocato Vincenzo Maltese, di avanzare istanza di costituzione di parte civile – commenta il sindaco Biagio Martorana – in considerazione del danno subìto dalle condotte poste in essere dagli imputati, derivante dalla illecita gestione dei rifiuti, anche per conseguenze indirette determinatesi sull’immagine del territorio”.
Dall’indagine della Dda sarebbe emerso che l’Aimeri Ambiente non avrebbe differenziato fin dall’inizio i rifiuti, vanificando così l’impegno dei cittadini ai quali, peraltro, negli ultimi anni sono state recapitate bollette sempre via via sempre più salate, come a Marsala dove il costo è addirittura stato triplicato. Aumento motivato ai cittadini con l’adozione del nuovo sistema per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti oltre che con l’impiego di un maggior numero di netturbini. “Il Comune di Paceco, in conseguenza delle paventate illecite condotte degli imputati – afferma l’avvocato Vincenzo Maltese – ha subìto danni patrimoniali e non, consistenti nel pregiudizio arrecato all’attività dell’Ente volta a valorizzare l’ambiente, ai mancati incassi causati dalle omesse irrogazioni delle penali che sarebbero state irrogate nel caso di mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata, senza parlare del degrado e della perdita di immagine del territorio – conclude il legale – collegato allo sviluppo economico ma anche turistico di un piccolo Comune come Paceco”.
Nel procedimento si sono già costituiti parte civile, i Comuni di Erice e Marsala, il Ministero dell’Ambiente e diverse associazioni a difesa del cittadino.