Slitta voto. Vertici regionali sul centro-destra, 100 Passi scarica Surdi?

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Non è ufficiale ma lo slittamento delle elezioni amministrative in Italia sembra oramai più che un’ipotesi. La corsa alle ambite poltrone a Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Cosenza e altri 1.286 comuni sarà quindi allungata fino al prossimo mese di ottobre. Cosa farà la Sicilia, regione autonoma a statuto speciale? In una recente riunione di giunta il governatore Nello Musumeci ha esternato la volontà di far svolgere le amministrative siciliane in contemporanea al resto della nazione, qualora sarà affettivamente osservato dappertutto il più che probabile rinvio a causa della pandemia.

Nella nostra isola sono 36 i comuni che andranno a rinnovare le amministrazioni. Fra questi anche Alcamo, unico in provincia di Trapani che però rappresenta il comune con più abitanti fra quelli che andranno al voto. Ovviamente, proprio per questo, sul centro alcamese che fino a qualche anno fa si era ritagliato la nomea di città più grillina d’Italia, si stanno concentrando gli interessi dei vertici regionali della politica. Per questo, ma anche alla luce delle diversità di vedute all’interno dei gruppi locali del centro-desra, il tavolo delle trattative da locale e provinciale pare che si sia spostato su Palermo.

I vertici regionali di Forza Italia, Diventerà Bellissima, Lega, UDC, Fratelli d’Italia ma anche Cantiere Popolare ed MpA vorranno dire la loro, e provare a trovare un’intesa generale, su un’amministrazione comunale importante e strategica come quella di Alcamo. Alcamese è un componente della giunta regionale, l’assessore Mimmo Turano, e il suo accordo con l’ex sindaco Giacomo Scala, sembra essere di ferro. Ci sarebbe però da capire, visto che Scala è tuttora coordinatore provinciale di Italia Viva, come i reziani possano stare allo stesso tavolo con partiti ed esponenti della destra storica.

Dall’altro lato appare più difficile del previsto che il centro-sinistra accolga, sic et simpliciter, la ricandidatura di Domenico Surdi, il sindaco pentastellato abbandonato, ieri in aula, da altri due consiglieri comunali, Cappero e Mirabella, che hanno aderito al gruppo misto. Nel cartello giallo-rosso c’è chi pressa per un candidato e un iter autonomi. A farlo soprattutto Massimo Findarò, leader locale di Cento Passi. L’ex deputato nazionale avrebbe già messo al suo fianco il gruppo dei ‘malpancisti’ del Movimento 5 Stelle, Asta, Puma e company.