Sicilia, primo giorno di caccia. Nel Palermitano denunce e sequestri

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Ieri primo giorno di caccia in Sicilia e prime denunce, soprattutto nel Palermitano, da parte dell’ Ispettorato ripartimentale delle foreste del Corpo forestale della Regione siciliana. In particolare, le verifiche sono state fatte all’interno del Parco delle Madonie, nel complesso dei Monti Sicani e nelle Riserve e aree protette del Palermitano. Complessivamente sono stati effettuati settanta controlli e in taluni casi sono state riscontrate violazioni. Nei territori di Carini e Cinisi, in aree protette sito Natura (Sic e Zps), sono stati individuati nove cacciatori. Gli uomini del Corpo forestale li hanno denunciati alla Procura della Repubblica e sequestrato le armi con relativo munizionamento. “Sebbene in questa prima giornata venatoria la presenza dei cacciatori è risultata inferiore rispetto agli anni passati, sono ancora numerosi gli episodi di bracconaggio nelle tante aree protette del territorio siciliano – si legge in una nota della Regione – l’impegno del Corpo forestale della Regione siciliana proseguirà nelle prossime settimane per tutta la durata della stagione venatoria, riponendo particolare attenzione alle aree di maggiore interesse naturalistico”. Con il passare degli anni è notevolmente calato i numero dei cacciatori per tanti motivi. Gli alti costi per praticare questa attività e di animali da cacciare ce ne sono ormai pochissimi e vanno tutelati e difesi dalle doppiette dei cacciatori. Un altro motivo del calo è che cresce la cultura della tutela degli animali, spesso anche vittime dei diserbanti e dei concimi chimici che vengono annaffiati sui campi. Da anni gli ambientalisti chiedono l’abolizione della caccia.