Sicilia, da lunedì zona bianca. Ma l’appello è quello di rispettare la prudenza

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La zona bianca non fa dormire sonni tranquilli. Il motivo delle preoccupazioni è la variante Delta, dopo il caso della ragazza della provincia di Agrigento tornata di recente dall’Inghilterra e soprattutto per via dei 10 migranti positivi arrivanti a Lampedusa dal Bangladesh. “Con ogni probabilità – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università di Milanoe, perché questa variante, evoluzione della mutazione indiana del virus e per certi tratti del suo genoma simile al ceppo inglese, è molto più contagiosa ed è dunque destinata a diventare predominante”. Viene raccomandata la massima prudenza, ma andando in giro pare che il micidiale virus sia scomparso.

Ieri la Sicilia è stata la prima regione d’Italia per contagi, Vanno rispettate le regole: mascherina, distanziamenti, igiene delle mani. E’ naturale che si spera di uscir da questo incubo, ma se non si rispettano le regole si prevedono, dicono gli esperti, altri tempi bui. Altri patemi arrivano dal fronte vaccini perchè oltre il 50% della popolazione vaccinabile siciliana non ha ancora ricevuto la prima dose, mentre solo il 24% ha completato tutto il ciclo. Anche se ormai è costante il ritmo di almeno 40mila somministrazioni al giorno, le prime dosi effettuate con Astrazeneca sugli over 60 senza fragilità sono pochissime: 37 giovedì e 25 ieri.  Da tutte le parti e in primis dal presidente Nello Musumeci appelli alla prudenza.

Da lunedì la Sicilia, lo stop al coprifuoco. Resta anche in zona bianca l’obbligo della mascherina anche all’aperto, in attesa di ulteriori decisioni del governo, così come il divieto di assembramento, l’obbligo di sanificazione e areazione dei luoghi chiusi, di igienizzazione delle mani e di rispetto delle linee guida per le riaperture delle attività.