Siccità In Sicilia. Allarme negli invasi per la riduzione dell’acqua

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Ben 157 milioni di metri cubi in meno di acqua negli invasi siciliani rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Va sottolineato che le piogge del mese di febbraio hanno fatto recuperare 47 milioni di metri cubi di acqua, che oggi sommato tutto arrivano, come dicevamo, a157 milioni. In Sicilia sono 22 gli invasi in esercizio mentre continuano a rimanere nel campo delle pie intenzioni gli annunci dei politici, per progetti milionari ed evitare che l’acqua venga scaricata a mare con grande sperpero di risorse idriche che diminuiscono a vista d’occhio. Intanto l’autorità di bacino ha lanciato l’allarme per la Sicilia per un possibile razionamento a partire dal mese di maggio a causa di una stagione che si avvia sempre più verso la siccità.

Come viene sottolineato nel report siccità 2023 dell’autorità di bacino, ad oggi si può solo sperare che piova. Intano nella diga Trinità di Castelvetrano sono andati persi ancora una volta milioni di metri cubi per ragioni di sicurezza a causa di un invaso mai collaudato da 60 anni che annaffia sei mila ettari tra uliveti e vigneti. Decine le poteste degli agricoltori e organizzazioni di categoria per evitare di gettare l’acqua a mare. Ma risultati niente. Uno spreco. Un vero peccato per un bene prezioso quale è l’acqua la cui mancanza sta mettendo in ginocchio due miliardi di persone nel mondo. Nel film del 2008, della saga di 007, James Bond sconfigge una banda di terroristi che voleva ricattare il mondo a secco d’acqua dopo essersi impadroniti di un mare sotterraneo trovato in Bolivia.

Secondo i registri del ministero delle infrastrutture sono 46 gli invasi, ma solo 21 funzionano normalmente. Undici sono da anni in esercizio sperimentale. Atre sette presentano limitazioni tra cui quella di Piano egli Albanesi e 4 fuori sevizio temporaneo. Le dighe siciliane hanno una media di vita di 50 anni, ma la manutenzione non viene eseguita da anni così si accumula fango e sedimento limitando capacità di   utilizzo. Nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro è andato a Roma per cercare di sbloccare cantieri per 50 milioni di euro di lavori. In Sicilia si disperde il 52 per cento dell’acqua delle reti idriche interne. Problema che va avanti da decenni e per il quale non si fa niente. Anzi quando si verificano perdite le riparazioni avvengono dopo mesi per come succede anche ad Alcamo.  Intanto il commissario del consorzio di bonifica Sicilia occidentale, ha firmato il contratto per i lavori sulla diga Garcia e partiranno altri tre cantieri in provincia di Trapani. Le cose non vanno benissimo anche nell’invaso Poma che fornisce acqua per irrigare centinaia di ettari di campagne molti dei quali in contrada Bosco Falconeria di proprietà di alcamesi